Sei rischiano il processo per la latitanza di Cirillo
Hanno ospitato e fornito auto e supporto al ras dei Casalesi condannato per l'omicidio Noviello
Sei persone rischiano il processo per aver favorito la latitanza di Francesco Cirillo, alias Cosciafina, condannato a 30 anni per l'omicidio di Domenico Noviello.
In particolare, per i pm Graziella Arlomede e Simona Belluccio, i sei - 3 donne e 3 uomini - rispondono a vario titolo di aver favorito l'inosservanza della pena, condotta aggravata dalla finalità di agevolare il clan dei Casalesi. Avrebbero ospitato, fornito auto e supporti logistici oltre a servizi di varia natura a Cirillo, al fine di nasconderlo.
Noviello venne ucciso per essersi ribellato alle richieste estorsive dei Casalesi: nel 2000, insieme a suo figlio Massimiliano, aveva denunciato proprio Cirillo. Il quale, dopo la condanna per racket, chiese e partecipó a quella vendetta. Noviello fu massacrato a Castel Volturno da una decina di pallottole il 16 maggio 2008, dalla falange terroristica guidata dal boss Peppe Setola. Successivamente Cirillo, dopo un complesso iter giudiziario, è stato condannato in via definitiva a 30 anni di carcere: ed è stato arrestato nel gennaio 2021 ad Acerra dai carabinieri guidati dal colonnello Salvatore Sferlazza dopo un breve periodo di latitanza.