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Cronaca Mondragone

La Torre jr teme di essere intercettato e chiede aiuto ad un "amico esperto"

La coppia viene fermata dai carabinieri subito dopo aver trovato la cimice

Francesco Tiberio La Torre, figlio del boss di Mondragone Augusto, temeva di essere tenuto sotto controllo dagli inquirenti. Al punto da chiedere ad un amico “esperto” di verificare con un apposito apparecchio se vi era qualche cimice.

E’ quanto certificato dalle indagini della Dda che hanno portato in carcere Francesco Tiberio La Torre nell’ambito di uno spaccio di droga. Il fatto si verifica nel dicembre 2015, a ridosso di Natale.

La Torre è in auto con un suo amico Pietro V., figlio di un pregiudicato della zona di Mondragone, che si “professa” esperto nella ricerca di cimici. “Ne ho trovate a decine per mio padre” afferma mentre la cimice registrati tutto. Ad un tratto si sente proprio il rumore di un apparecchio che cerca le microspie, fin quando la stessa non viene trovata.

A quel punto, i carabinieri decidono di intervenire e procedono ad un posto di blocco nei pressi di Castel Volturno dove certificato la presenza in auto di La Torre jr con l’amico e verificano anche la presenza della macchinetta utilizzata per trovare le microspie.

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