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Cronaca

"In Campania oltre 42mila persone sono entrate in contatto col virus"

I dati dell'indagine Istat con lo studio di sieroprevalenza: in Italia sono quasi 2,5 milioni i cittadini che hanno sviluppato gli anticorpi

L'Istat ha reso noti i dati reali sui contagi da Coronavirus in Italia: quasi un milione e mezzo di persone, il 2,5% della popolazione, sei volte più dei casi accertati, è stata contagiata. E’ quanto è stato stabilito con lo “studio di sieroprevalenza”, il quale è utile a comprendere quanto il Sars-CoV-2 abbia circolato e in che misura può dar luogo a forme asintomatiche. L’indagine mira a definire la proporzione di persone nella popolazione generale che hanno sviluppato una risposta anticorpale contro SARS-CoV-2, attraverso la ricerca di anticorpi specifici nel siero. I risultati presentati sono provvisori e sono relativi a 64.660 persone che hanno effettuato il prelievo e il cui esito è pervenuto entro il 27 luglio Il fatto che il 2,5% della popolazione sia risultata positiva al test degli anticorpi vuol dire che è venuta a contatto col virus. Secondo Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana che ha condotto l’indagine con l’Istat, "il 30 per cento delle persone è asintomatico, cioè circola senza neanche sapere di avere il virus”.

studio istat coronavirus-2

Sei volte di più dei casi accertati

Sono 1 milione 482 mila le persone, il 2,5% della popolazione residente in famiglia risultate con IgG positivo, che hanno cioè sviluppato gli anticorpi per il SARS-CoV-2. “Quelle che sono entrate in contatto con il virus - si legge nello studio - sono dunque 6 volte di più rispetto al totale dei casi intercettati ufficialmente durante la pandemia, attraverso l’identificazione del RNA virale, secondo quanto prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità”. Le differenze territoriali sono molto accentuate. “La Lombardia raggiunge il massimo con il 7,5% di sieroprevalenza: ossia 7 volte il valore rilevato nelle regioni a più bassa diffusione, soprattutto del Mezzogiorno. Il caso della Lombardia è unico: da sola questa regione assorbe il 51% delle persone che hanno sviluppato anticorpi. D’altra parte in Lombardia, dove è residente circa un sesto della popolazione italiana, si è concentrato il 49% dei morti per il virus e il 39% dei contagiati ufficialmente intercettati durante la pandemia: in alcune sue province, quali ad esempio Bergamo e Cremona, il tasso di sieroprevalenza raggiunge addirittura punte, rispettivamente, del 24% e 19%. Rispetto alla graduatoria regionale della prevalenza accertata, dopo la Lombardia segue la Valle d’Aosta, con il 4%, e un gruppo di regioni che si collocano attorno al 3%: Piemonte, Trento, Bolzano, Liguria, Emilia-Romagna e Marche. Il Veneto è all’1,9% mentre otto Regioni, tutte del Mezzogiorno, presentano un tasso di sieroprevalenza inferiore all’1%, con i valori minimi in Sicilia e Sardegna (0,3%)”.

studio istat coronavirus2-2

La situazione in Campania

Lo studio di sieroprevalenza fa un focus su ciascuna regione. In Campania, sono oltre 42mila le persone entrate in contatto col virus, che hanno sviluppato gli anticorpi IgG specifici. La positività accertata è stata al momento dell'elaborazione dati di 4.828 persone (era il 21 luglio, oggi sono 5.020), ma le persone entrate in contatto col virus sarebbero in realtà 42.674, ovvero lo 0,7% della popolazione residente. Il confronto coi dati a livello italiano mostra inoltre che in Campania c'è stato l'1,3% dei decessi (media più bassa di quella nazionale), il 2% dei casi emersi e il 2,9% delle persone che sono entrate in contatto col virus e hanno sviluppato anticorpi.

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