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Cronaca

Interrogatorio durante la rivolta in carcere per Corvino

L'ex vicesindaco di Caserta si avvale della facoltà di non rispondere. Anche Martucci ed Albalonga davanti al giudice

Interrogatorio durante la rivolta al carcere di Santa Maria Capua Vetere per Pasquale Corvino e per i due funzionari Asl Maurizio Martucci, 59 anni di Santa Maria Capua Vetere, e Leone Albalonga, 63 anni di Curti, coinvolti nell'inchiesta sui rimborsi per le false ricette erogati dal Sistema Sanitario Nazionale ai centri diagnostici riconducibili a Corvino.

L'arrivo del gip Rosaria Dello Stritto, del pm Orso e degli avvocati difensori è praticamente coinciso con l'inizio delle proteste da parte dei detenuti per l'emergenza Coronavirus. Le parti hanno fatto il loro ingresso nella casa circondariale "Francesco Uccella" tra mezzi blindati delle forze dell'ordine ed un cordone di agenti della penitenziaria che ha permesso l'entrata dall'ingresso riservato. 

Gli interrogatori di garanzia si sono svolti in un clima quasi surreale. Corvino, ex vicesindaco di Caserta ed ex presidente della Casertana, difeso dagli avvocati Roberto e Massimo Garofalo, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Stessa scelta per Martucci, difeso dall'avvocato Francesco Fabozzi. Ha risposto alle domande del magistrato, invece, Albalonga, difeso dagli avvocati Marco Schiavone e Giuseppe Caiati. 

Secondo l'accusa le false ricette venivano redatte sia direttamente dai collaboratori di Corvino, su ricettari in bianco alcuni dei quali risultati rubati, o grazie a medici compiacenti (tre dei quali colpiti dalla misura cautelare dell'interdizione dalla professione medica) che prescrivevano ad ignari pazienti esami diagnostici fittizi. Le fatture per le prestazioni fittizie venivano poi inviate all'Asl dove venivano dati i rimborsi grazie ai funzionari al libro paga di Corvino. 

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