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Cronaca Casapesenna

CAMORRA I fratelli Diana dal giudice. E spunta l'aiuto alla mamma del capoclan

I due gemelli saranno interrogati dopo essere finiti ai domiciliari. La Fondazione intestata al padre esprime vicinanza a presidente e vice coinvolti nell'inchiesta

Sono stati fissati per venerdì gli interrogatori di Antonio e Nicola Diana, i gemelli imprenditori di Casapesenna, proprietari della Erreplast, finiti in manette con la gravissima accusa di aver sostenuto economicamente il clan di Michele Zagaria.

In attesa dell’interrogatorio davanti al giudice (i due imprenditori saranno rappresentati dall’avvocato Carlo De Stavola), in una nota la Fondazione Mario Diana (creata proprio dai due imprenditori e dedicata al padre ucciso dai clan), in relazione alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto il Presidente e Vice Presidente “conferma piena fiducia nella Magistratura e nel corso della giustizia ed esprime solidarietà e vicinanza alle famiglie di Antonio e Nicola Diana. La Fondazione confida nel celere accertamento della verità e conferma il proprio impegno nel sostenere e proseguire le attività e le iniziative programmate nell’ambito della formazione dei giovani e della sostenibilità e tutela ambientale a beneficio della comunità in cui opera. Ringraziamo enti, associazioni e persone semplici che, attraverso i loro messaggi e la loro vicinanza, hanno espresso fiducia e stima nell’operato della Fondazione. Assieme a loro vogliamo continuare ad essere un segno di speranza per il nostro territorio”. 

Intanto, dalle carte dell’ordinanza, emerge come la famiglia Diana, secondo i racconti dei pentiti, si sarebbe “mossa” per dare sostegno ed aiuto anche alla famiglia di Michele Zagaria. In particolare viene richiamata la vicenda relativa alla mamma del capoclan dei Casalesi che avrebbe ottenuto sostegno logistico per una visita medica in Francia proprio grazia alla famiglia Diana.

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