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Cronaca Teverola

Lavori in via Roma, interdittiva antimafia alla società: la sentenza del Tar

La decisione del giudice del tribunale amministrativo sul ricorso presentato dall'impresa

Il Tar conferma il provvedimento della Prefettura di Caserta di interdittiva antimafia alla società che avrebbe dovuto fare i lavori in via Roma a Teverola e che fu fermata proprio dal Prefetto con una interdittiva a causa di presunte infiltrazioni camorristiche. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (Sezione Prima) ha emanato un’ordinanza proprio sul ricorso presentato dalla società. Il ricorso è stato presentato contro il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ufficio Territoriale del Governo Caserta e contro il Comune di Teverola.

Aveva chiesto ovviamente di annullare la “revoca dell’aggiudicazione affidamento” nonché “la revoca del verbale di consegna parziale dei lavori e determina esecuzione anticipata sotto riserva di legge in riferimento ai lavori di “riqualificazione urbana di via Roma”. E inoltre anche della “mancata nomina del commissario”. 

Solo che il giudice del tribunale amministrativo regionale della Campania praticamente non ne ha voluto sapere nulla visto che, come definito dal giudice, “nel bilanciamento degli opposti interessi e alla luce dell’accertamento sommario, proprio della cognizione in sede cautelare, non sussistente il fumus boni iuris in ordine alla domanda cautelare proposta, in quanto il provvedimento prefettizio ha valorizzato i profili di pericolo di infiltrazione mafiosa all’interno della società ricorrente, di cui il provvedimento comunale di revoca dell’aggiudicazione rappresenta la logica e vincolata attuazione”. In poche parole il Prefetto ha deciso su basi investigative e quindi il Tar può fare ben poco. 

“Ritenuto doversi compensare le spese di lite della presente fase cautelare alla luce degli interessi sottesi alla presente controversia e in considerazione delle ragioni che hanno condotto alla presente decisione”.

Per questo motivo “il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (Sezione Prima) respinge la domanda cautelare e compensa le spese della presente fase cautelare”. Quindi il Comune adesso dovrà ragionare con la ditta seconda classificata nel bando di gara per far ripartire i lavori attesi da anni, praticamente dall’amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Biagio Lusini.

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