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Cronaca

Insegnanti di sostegno: l'ordinanza del Tar apre nuovi scenari per i titoli conseguiti all'estero

L'ultima parola spetterà al Ministero dell'Istruzione che dovrà valutare il percorso di studi

La sezione Quarta bis del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, con ordinanza del 10 marzo, ha accolto la domanda cautelare di una ricorrente di Caserta, rappresentata dall’avvocato Pasquale Marotta, avverso il decreto di rigetto del Ministero dell’Istruzione. Con tale provvedimento il Tar Lazio ha mutato nuovamente il proprio orientamento sulla competenza del Ministero dell’Istruzione in tema di valutazione delle istanze di riconoscimento del titolo di sostegno conseguito all’estero dai docenti.

I giudici capitolini hanno chiarito, dunque, definitivamente la questione relativa al riparto di competenze tra Ministero dell’Istruzione e Ministero dell’Università e della Ricerca. L’ordinanza in questione, sul punto, ha sancito: “Considerato, infine, che il provvedimento appare illegittimo anche sotto il profilo della dichiarata incompetenza al riconoscimento dei titoli professionali, atteso che ai sensi dell’art. 50 D.lgs. n. 300/1999, come modificato dal D.L. 1/2020 conv. in l. 12/2020, che ha ripartito le competenze tra il Ministero dell’Istruzione ed il Ministero dell’Università e della Ricerca, spetta al Ministero dell’Istruzione, sentito il Ministero dell’Università e della ricerca, il potere di riconoscere i titoli ai fini dell’accesso all’insegnamento nelle scuole”.

Pertanto, alla luce di quanto su esposto, appare definita la questione relativa alla competenza in tema di valutazione delle istanze di riconoscimento delle qualifiche di docenti conseguite all’estero, che viene attribuita al Ministero dell’Istruzione.

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