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Cronaca

La Procura fa ricorso contro 26 indagati in ospedale

I magistrati chiedono di poter utilizzare le intercettazioni

La Procura chiede l'utilizzabilità delle intercettazioni alla base delle accuse nei confronti di 26 persone coinvolte nell'inchiesta sui falsi attestati per i servizi all'ospedale di Caserta.

Sulla vicenda il gup Rosaria Dello Stritto del tribunale di Santa Maria Capua Vetere aveva pronunciato sentenza di non luogo a procedere proprio sulla base dell'inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, autorizzate per un altro procedimento (quello sulle ingerenze dei Casalesi all'interno del Sant'Anna e San Sebastiano). Una decisione impugnata dalla Procura che ha reiterato la richiesta di utilizzabilità delle intercettazioni che rappresentano la prova "maestra" per poter chiedere il giudizio nei confronti degli indagati.

Un'istanza a cui si sono opposti i difensori, gli avvocati Raffaele Costanzo, Giuseppe Stellato, Mauro Iodice, Dezio Ferraro, Gennaro Iannotti, Daniele Delle Femmine, Vittorio Giaquinto, Emilio Martino, Agostino Imposimato, Bernardino Lombardi, Luca Parillo, Domenico Della Gatta ed Umberto Pappadia. La Corte d'Appello pronuncerà la sua decisione a fra un paio di settimane.

Sotto indagine sono finiti Grazialaura Saudella di Caserta; Angelina Feola di San Nicola la Strada; Andrea Schettino di Caserta; Domenico Valentino di Piana di Monte Verna; Giovanni Bamundo di Casal di Principe; Donato Ferraiuolo di Caserta; Margherita Agresti di Caserta; Fabio Ventresino di Napoli; Michele Tarabuso di Caserta; Antonella Sommese di Nola; Paola Carli di Portici; Pasquale Ragosta di Ottaviano; Giuseppe Salzillo di Portico di Caserta; Alberto Tessitore di Macerata Campania; Danilo Lisi di Caserta; Giuseppe Napolitano di Nola; Vincenzo De Angelis di Casagiove; Carla Casella di Caserta; Massimo Del Grosso di Caserta; Pasquale Manica di Falciano del Massico; Nicola Giaquinto, di Caserta; Orlando Cesarini di Alife; Luca Pagano di San Cipriano d'Aversa; Pasquale Picazio di Caserta; Bartolomeo Festa di Sessa Aurunca; Luigi De Angelis di Caserta.

Secondo la Procura al Sant'Anna e San Sebastiano si sarebbero verificate gravi situazioni di irregolarità nell'esecuzione dei servizi (come ad esempio quelli di pulizia, lavanderia e gestione dell'obitorio) da parte di quasi tutte le ditte, alle quali non solo non venivano applicate le penali previste ma anche prorogati gli affidamenti.

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