Dagli atti dell’indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere emerge un quadro a dir poco desolante per l’amministrazione comunale della città del Foro. Di fatto, con la gestione del sindaco Biagio Di Muro, il Comune era diventato un affare di famiglia. Nell’inchiesta, infatti, come CasertaNews vi ha già svelato, è indagata la sorella dell’ex sindaco (che invece è finito in carcere) Nunzia Di Muro.

Ma nell’indagine sono finiti anche altri parenti dell’architetto. Sono spuntati infatti i nomi di Anna Romano e Maria Rosaria Piccolo, cognate dell’ex sindaco Biagio Di Muro. Secondo quello che hanno scoperto gli inquirenti, l’ex sindaco aveva inserito anche la suocera tra gli anziani che potevano beneficiare dell’assistenza domiciliare: Maria Rosaria Piccolo, nella sua veste di tutor della donna anziana, “con raggiri e artifizi consistiti nel far risultare assunta, per il periodo dal dicembre 2013 al marzo 2015, per 27 ore settimanali, Anna Romano, quale collaboratrice domestica, inserita nell’elenco degli assistenti familiari, gestito dall’Ambito Territoriale C8, per l’assistenza domiciliare in favore della suocera del sindaco, omettendo di far emergere il rapporto di affinità esistente tra l’assistito e l’assistente domiciliare (la Romano è la nuora della Valletta) così conseguendo un ingiusto profitto pari a 9006 euro, con pari danno per la gestione assistenziale INPS”.

Ma altro dato interessante è che la gestione a dir poco ‘ambigua’ dell’ambito C8 era stata già portata all’attenzione dell’amministrazione comunale nel 2015 quando l’associazione Ciò che Vedo in Città SMCV, molto attiva sul territorio, che aveva attirato l’attenzione proprio sulla gestione dei fondi per l’assistenza domiciliare. La lettera era stata inviata anche ai vertici regionali, ma non ha avuto riscontro, se non nelle indagini che hanno portato all’arresto dell’ex sindaco.