Chef stellato muore investito, giallo sull'alcoltest dell'automobilista casertano

Si tinge di giallo l’inchiesta sulla morte dello chef stellato Alessandro Narducci e della sua collaboratrice Giulia Puleio, centrati venerdì scorso a Roma della Mercedes guidata da Fabio F., 30enne di Sparanise. Il giovane casertano, come riporta il ‘Corriere’, non è stato sottoposto immediatamente all’alcoltest subito dopo l’incidente mortale. Il 30enne casertano era stato trasportato in ambulanza al policlinico Gemelli in codice rosso, una condizione che esclude lo svolgimento immediato dell’esame.

Nella stessa notte i medici hanno poi effettuato i prelievi del sangue, e i risultati saranno fondamentali per il pm Pollidori per determinare la corretta qualificazione giuridica del reato da contestare a Fabio F. Al momento il ragazzo è indagato per omicidio stradale semplice, riguardante l’inosservanza del codice della strada: il 30enne è accusato infatti di aver invaso la carreggiata opposta sul lungotevere della Vittoria.

L’eventuale presenza di alcol oltre il limite consentito potrebbe influenzare le indagini: per il reato di incidente stradale è infatti previsto l’arresto obbligatorio quando viene riscontrato lo stato di ebbrezza in flagranza di reato. Il fermo del 30enne casertano però non è scontato, dato che ha prestato soccorso alle vittime dopo l’incidente e ormai non si più in flagranza di reato.

Il giovane di Sparanise è stato anche ascoltato in procura, confermando di non aver occupato la carreggiata dove transitava lo chef in scooter.  Lo stesso ha inoltre spiegato di aver bevuto due bicchieri di vino a cena, prima di mettersi al volante della sua auto. Una descrizione dei fatti diversa rispetto a quella di un testimone oculare dell’incidente, un anziano di passaggio nella zona, che ha raccontato ai magistrati di aver visto la Mercedes di Fabio F. spostarsi all’improvvisa sulla corsia opposta.