rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Inchino alla villa del boss, l'assessore: "Sede 'modello welfare' dopo la confisca"

Pontillo partecipò alla processione finita sotto i riflettori della magistratura: "Episodio avvenuto lontano dai miei occhi"

L'episodio dell'inchino della Vergine delle Grazie alla villa di Santa Barbara del boss Antonio Della Ventura, quella del 23 giugno 2017, è avvenuto in presenza di un esponente dell'amministrazione comunale, che partecipò, con tanto di fascia tricolore, in rappresentanza della città. Si tratta dell'assessore al Patrimonio Alessandro Pontillo che interviene sulla vicenda, a tre anni di distanza ed alla luce dell'inchiesta giudiziaria che ha svelato gli 'affari di famiglia', gestiti da Michele Maravita e da Concetta Buonocore, rispettivamente genero e moglie del ras dei Belforte.

"Ho partecipato a quella processione in qualità di assessore comunale, come ho fatto anche negli anni successivi, in quanto nativo di quella borgata - precisa Pontillo in una nota - Non ricordo la circostanza specifica anche perché è consuetudine di chi guida la processione religiosa entrare in alcune traverse e vicoli con la statua, mentre il corteo attende sulla strada principale. Inoltre, la sosta a cui si fa riferimento (durata circa una ventina di minuti nda) sarebbe avvenuta in una stradina di campagna ad alcune centinaia di metri dalla strada principale, lontana dalla mia visuale e dalla mia attenzione".

Pontillo poi ribadisce come l'amministrazione comunale sia "in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata e come assessore con delega al Patrimonio ho seguito personalmente l’assegnazione al Comune di beni confiscati. L'immobile al quale l’indagine si riferisce per l’episodio della deviazione del percorso della processione, è stato confiscato proprio ad alcuni esponenti di una delle famiglie oggetto dell’inchiesta. Successivamente, in sinergia con Prefettura e Questura, è stato liberato da persone che lo occupavano sine titulo ed è stato affidato dal Comune al comitato provinciale di Caserta della Croce Rossa Italiana. Proprio lì, in questo difficile periodo legato all’ emergenza coronavirus, si è deciso di allestire la sede operativa del Modello Welfare Caserta, grazie al quale migliaia di famiglie casertane in difficoltà hanno ricevuto assistenza attraverso il Centro Operativo Comunale e la Croce Rossa, che ha coordinato numerose associazioni cittadine aderenti alla nostra rete di solidarietà".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Inchino alla villa del boss, l'assessore: "Sede 'modello welfare' dopo la confisca"

CasertaNews è in caricamento