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Cronaca Trentola-Ducenta

Inchiesta sul sindaco, giallo su una nota del comandante dei vigili

Parisi ha dichiarato ai magistrati di non aver mai effettuato un sopralluogo presso il Decò ma spunta un documento che dimostra il contrario

Si tinge di giallo la revoca dell'ordinanza di custodia cautelare a carico di Elena Bassolino, la dirigente del comune di Trentola Ducenta coinvolta nell'inchiesta che ha travolto come uno tsunami il municipio con l'arresto del sindaco Andrea Sagliocco e dell'avvocato Saverio Griffo.

Nel corso dell'interrogatorio di garanzia di Bassolino, infatti, è stato prodotta una nota del 13 settembre del 2018, a firma del comandante della polizia municipale Antonio Parisi (non indagato), "con la quale si rappresentava la presenza di presunti abusi edilizi presso l'immobile ove doveva aprire il Decò", si legge nel provvedimento del gip Antonino Santoro che ha revocato il provvedimento per la dirigente. 

Per il giudice "il provvedimento di sospensione della Sca in attesa di verifiche per presunti abusi edilizi segnalati dal Comando di Polizia Municipale non sembra essere fondato su un presupposto falso".

A portare fuori strada i pubblici ministeri - che hanno inizialmente contestato la circostanza che "la polizia locale non avrebbe mai rilevato o segnalato ai competenti uffici comunali alcuna anomalia sul fabbricato" - sarebbe stato lo stesso comandante Parisi che, sentito a sommarie informazioni dai magistrati della Procura di Napoli Nord, ha sottolineato "che mai il comando di polizia municipale ha segnalato alla predetta architetto Bassolino, l’esistenza di presunti abusi edilizi presso il fabbricato ove ha sede l’attività commerciale “Decò”, e che perciò, quanto contenuto nella nota inviata ai Monaco (titolari dell'immobile), non corrispondeva a verità, perché ribadisco non vi è stato sopralluogo di accertamento di eventuali violazioni edilizie da parte del comando da me diretto".

Parole che trovano conferma anche in una nota, del mese di gennaio 2019, sempre di Parisi che ha accusato l'Ufficio Urbanistica, diretto ad interim da Bassolino, di aver "scaricato" responsabilità in merito alla vicenda Decò sul personale della polizia locale. "Ciò non corrisponde a verità", aveva chiosato la nota del comandante della municipale.  

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