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Cronaca Carinola

Rogo mortale, i 28 ospiti costretti a lasciare la struttura sequestrata

I carabinieri stanno effettuando verifiche anche sul piano amministrativo

Dal terzo piano, un sottotetto mansardato dove erano stipati in tre o quattro posti letti gli 'ospiti' della residenza socio assistenziale 'Il Pino' di Corso Umberto I di Carinola é divampato il terribile incendio che ha provocato la morte di due donne.

Emma Romagnolo cinquantasettenne di Sant'Andrea del Pizzone (frazione di Francolise) ed Anna Piano, settantanovenne della provincia di Benevento erano compagne di stanza: occupavano due di quei tre posti letto delle otto camere che affollavano l'intero piano. Sullo stesso piano, una minuscola cucina con il semplice piano cottura ed il 'locale lavanderia': una sorta di ripostiglio con cesti della biancheria dove indistintamente venivano raccolti panni sporchi e lenzuola.

Proprio dal 'locale lavanderia' si é propagato il rogo mortale. In pochi secondi le travi in legno di cui era composto il sottotetto sono diventate incandescenti. Il fumo ha invaso tutto il piano e per Anna ed Emma, la morte é sopraggiunta silente ed istantanea. Un'operatrice della residenza ed altre tre ospiti sono state tratte in salvo dai vigili del fuoco di Mondragone e Teano: a braccio o con l'ausilio dell’autoscala.

All'interno della struttura risiedevano altri ventotto ospiti. I più fortunati sono stati affidati alle famiglie di diversa provenienza dalla Campania. Per gli invisibili o per coloro i quali l'arrivo delle famiglie non era possibile in giornata, il sindaco carinolese Antonio Russo ha disposto degli alloggi temporanei. A scopo precauzionale la parte sottostante il fabbricato (lato strada) é stata inibita con transenne al fine di interdire la sosta ed il passaggio pedonale ed é stata dichiarata l'inutilizzabilità non escludendosi un peggioramento ad opera del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Caserta.

Al vaglio dei carabinieri della compagnia di Mondragone le autorizzazioni amministrative possedute dalla cooperativa ed il rispetto delle norme di sicurezza igienico-sanitarie. La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto il sequestro dell'intero immobile. La residenza 'Il Pino' gestita da Luigi Lepore aveva preso sede presso quell'edificio di Corso Umberto I dal luglio scorso. Venivano ospitati indistintamente utenti con disturbi psichiatrici ed anziani. Un insieme di persone e storie 'sistemati' su due piani: il primo ed il sottotetto mansardato con il locale mensa posto al pian terreno. L'accesso é consentito su due lati: il portone d'ingresso ed un cancello in ferro adiacente all'ingresso grazie al quale si può accedere al locale mensa ricavato in una 'tavernetta'. Le inferriate sono poste solo su due finestre, del tutto assenti sulle balconate fronte strada e nelle finestre del sottotetto. Passato lo stato di criticità dovuto all'incendio mortale gli 'ospiti' saranno riaffidati, sistemandoli presso un'altra onlus.

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