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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Castel Volturno

Incendio distrugge negozio di barbiere: si teme una vendetta dopo gli arresti

L'attività è di proprietà dei nipoti di Fucci, finito in manette nei giorni scorsi

A fuoco la barberia dei nipoti di Antonio 'mezzaman' Fucci in via Rosmary, località Fontana Blu, a Castel Volturno e subito si è innescato il timore che le razzie criminali degli ultimi mesi non si siano fermate.

Un rogo che si è verificato nella notte tra il 16 ed 17 febbraio, dopo pochi giorni dall'emissione dell'ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari Giovanni Vinciguerra del Tribunale di Napoli su richiesta della DDA di Napoli per Fucci, i generi Giovanni Piscopo e Giovanni Arno, Luigi Marano, Ciro Castaldo, Ciro Piscopo, accusati di essere responsabili a vario titolo dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona con le aggravanti di aver agito con metodo mafioso ponendosi in contrapposizione (solo apparente) agli affiliati del clan dei Casalesi al fine di affermare l'egemonia criminale su Castel Volturno.

L'incendio, di natura presumibilmente dolosa, su cui sta indagando il commissariato di Castel Volturno, è stato sedato dai vigili del fuoco del distaccamento di Mondragone. Il locale commerciale è stato completamente distrutto dalle fiamme. Un raid incendiario che secondo gli investigatori si potrebbe inquadrare nelle rappresaglie delle 'vittime' del neofita gruppo criminale capeggiato da Antonio Fucci.

Rappresaglie e ritorsioni configurabili come lotte interne per l'egemonia delle piazze di spaccio del territorio castellano avocate a sé nella folle missione di Antonio Fucci. La 'Barberia' appartiene ai nipoti prediletti di Fucci, verso i quali non lesinó un istinto di protezione che si tramutó in un danneggiamento ad un esercizio commerciale e rapina con lesioni ai danni di due dipendenti dell'attività.

Fucci, per sua stessa ammissione resa ai carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone, la sera del 13 agosto 2021 organizzò insieme ai generi Giovanni Piscopo e Giovanni Arno, a degli extracomunitari e a due 'fedeli' castellani una ritorsione ai danni del titolare di una attività commerciale di noleggio bici, auto e moto, sita in viale delle Acacie, reo di esser il mandante di una aggressione ai nipotini di Fucci proprietari della barberia incendiata per questioni legate alla piazza di spaccio di Pescopagano. Gli investigatori stanno indagando sui possibili scenari ed evoluzioni di una rappresaglia interna lontana dai contesti camorristici che sta creando non pochi timori ai cittadini di Castel Volturno.

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