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Cronaca Casal di Principe

Imprenditore ucciso dal clan: ergastolo per Sandokan e Cicciariello

Verdetto ribaltato in Appello dopo l'assoluzione in primo grado

Ergastolo per il capoclan dei Casalesi Francesco Schiavone Sandokan. Lo hanno decretato i giudici della Corte d'Assise d'Appello (presieduta dal Alfonso Barnarano) nel processo per l'omicidio di Giovanni Parente, titolare di un'attività di pompe funebri che si sarebbe opposto al monopolio del clan nel settore del 'caro estinto'. Lo riferisce l'Ansa

Con Sandokan è stato condannato anche il cugino omonimo Francesco Schiavone "Cicciariello", che in Appello ha confessato la propria responsabilità sul delitto. Anche per lui i giudici hanno inflitto l'ergastolo. Il verdetto d'Appello ribalta la sentenza pronunciata dai giudici di primo grado che avevano assolto entrambi gli imputati, difesi dagli avvocati Mauro Valentino e Pasquale Diana. 

Parente venne ucciso nel settembre 1996 a Santa Maria la Fossa. L'imprenditore non volle lasciare un funerale ad una ditta concorrente e vicina ai Casalesi. Per questo Sandokan e suo cugino ne decretarono la condanna a morte. Ad incastrare Sandokan fu un pizzino - mai rinvenuto ma di cui hanno riferito pentiti del clan ritenuti attendibili - inviato al cugino in cui rimarcò i problemi che stavano emergendo nel Basso Volturno, area controllata da Cicciariello, proprio relativi al settore delle agenzie funebri. Per gli inquirenti la missiva sarebbe stata uno esplicito segnale ai suoi sottoposti affinché agissero eliminando Parente.

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