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Cronaca Succivo

Imprenditore ucciso dal clan, chiesti 10 anni per uno dei killer

Il pm ha invocato la condanna per Alberto Di Tella ed il rinvio a giudizio per Giuseppe Quadrano

Dieci anni per Alberto Di Tella, rinvio a giudizio per Giuseppe Quadrano. E' stata questa la richiesta formulata nel corso dell'udienza preliminare dal pubblico ministero della Dda nei confronti dei due collaboratori di giustizia per l'omicidio dell'imprenditore Antonio Belardo, ucciso dal clan dei Casalesi in corso Atella a Succivo nel 1991. 

Il delitto era stato in un primo momento archiviato dalla Procura e riaperto su istanza del difensore della famiglia Belardo, l'avvocato Gianni Zara, che aveva fornito agli organi inquirenti nuovi spunti d'indagine. 

Di Tella, che ha affrontato il giudizio con rito abbreviato, aveva sostenuto come Belardo fosse stato ucciso su ordine di Quadrano, il killer di don Peppe Diana, che aveva a sua volta parlato di un omicidio avvenuto nell'ambito della faida interna al clan dei Casalesi. Questa la tesi della Dda finita davanti ai giudici.

Il difensore della parte civile Zara ha ribadito nel corso della sua discussione l'estraneità della vittima ad ambienti delinquenziali. Poche settimane prima del suo omicidio, insieme ad altri imprenditori, aveva denunciato alcuni episodi estorsivi e per questo venne eliminato dai sicari dei Casalesi. Si attende la decisione del giudice.  

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