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Cronaca Maddaloni

Furti, spari e cane avvelenato: chiede il porto d'armi, ma la Prefettura nicchia

Il Tar dà ragione all'imprenditore: ora gli uffici casertani sono 'obbligati' a dare una riposta

E’ stato vittima di furti ed intimidazioni e, per questo, aveva richiesto alla Prefettura di Caserta il rilascio del porto d’armi per difesa personale ma da Palazzo Acquaviva non è mai arrivata una risposta. Per questo motivo, l’imprenditore di Maddaloni ha deciso di presentare ricorso al Tar Campania, facendo condannare gli uffici casertani.

Negli atti che sono finiti al vaglio della Quinta Sezione del Tar Campania (presidente Maria Abruzzese), il ricorrente, titolare di una attività economica di ristorazione, gelateria, caffetteria e sala eventi, con annessa rivendita di tabacchi e servizi lottomatica, sita a Maddaloni ed aperta dalle 5 del mattino fino alle 2-3 di notte, ha denunciato di aver subìto negli ultimi anni diversi atti predatori. Da tentativi di furto con effrazione ed esplosione di colpi di arma da fuoco alle minacce, consistite in lettere minatorie, avvelenamento del cane, rinvenimento di un gatto morto innanzi al proprio cancello di ingresso. Tutto denunciato alle forze dell’ordine.

Per questo motivo aveva chiesto il rilascio del porto d’armi per difesa personale, ma dalla Prefettura di Caserta non è mai arrivato un diniego definitivo. L’istanza è rimasta “in bilico” fin quando non ha deciso di presentare ricorso al Tar. Che, nei giorni scorsi, ha emesso la sentenza che gli dà ragione. Ora la Prefettura sarà obbligata a concludere il provvedimento e definire l’istanza.

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