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Cronaca Casal di Principe

Il gruppo Iovine escluso dagli stipendi del clan: “Tengono i pentiti dentro”

Il retroscena emerso dalle intercettazioni nell’inchiesta sulle fazioni Schiavone e Bidognetti: “Pure Cicciotto ha il figlio pentito ma l’hanno disconosciuto”

Una nuova gerarchia interna al clan dei Casalesi in cui le ripartizioni della cassa comune si sono modificate. È quella che emerge dall'inchiesta dei carabinieri che ha portato all'esecuzione di 37 misure cautelari, con 45 indagati nel complesso, di capi ed affiliati delle rinnovate fazioni degli Schiavone e dei Bidognetti.

A rivelarla è stato uno degli indagati, Francesco Sagliano, passato dal gruppo degli Schiavone a quello dei Bidognetti, guidato dal figlio di Cicciotto 'e Mezzanotte Gianluca capace di impartire le sue direttive anche dall'interno del carcere di Terni. Sagliano, intercettato dai carabinieri, rivela ad un suo interlocutore, tale Vincenzo, il sistema degli stipendi alle famiglie dei boss. "Zagaria, Sandokan e Cicciotto è una cosa, le mesate le diamo tutte quante insieme. Sono tre famiglie diverse però è una cosa adesso. Non ci sta più come prima", riferendosi evidentemente ad una spartizione precedente.

Ma Sagliano rivela anche altro. Tra gli esclusi dagli stipendi, infatti, ci sarebbero gli affiliati al gruppo guidato dall'ex capoclan Antonio Iovine, detto 'o ninno oggi collaboratore di giustizia. "Iovine si sono divisi perché per esempio tengono i pentiti dentro", spiega ancora Sagliano.

Ma ci sono pentiti e pentiti. I collaboratori di giustizia, ormai presenti in tutte le fazioni del clan dei Casalesi, sembrano non scalfire il potere del gruppo Bidognetti che invece riceverebbe la “mesata” nonostante "il figlio pentito" di Cicciotto, Raffaele Bidognetti detto 'o puffo che ha iniziato a collaborare con la giustizia. "L'hanno tolto - prosegue Sagliano - L'hanno disconosciuto. Hai capito o no? Raffaele è stato disconosciuto dalla famiglia", conclude.

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