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Cronaca

Il dramma di Giuseppina: cacciata da casa a 80 anni mentre è convalescente dal Covid

La donna si è ritrovata senza un tetto all'uscita dall'ospedale. Aveva già versato la caparra per l'acquisto

Dimessa dall'ospedale, dove era ricoverata per Covid, e cacciata di casa. E' la drammatica storia di Giuseppina, casertana trapiantata a Como, una pensionata di 82 anni costretta ad abbandonare la sua abitazione a Sagnino per una rigorosa applicazione della legge. 

"L'anziana signora - ha spiegato a QuiComo l'avvocato della donna, Maurizio Cantelmo - aveva versato a suo tempo una grossa caparra per l'acquisto di quella casa, subordinando il perfezionamento dell'acquisto e il rogito alla vendita di una proprietà che ha a Caserta. Purtroppo la vendita di quella proprietà si è rivelata più difficile del previsto. Nel frattempo ha abitato nella casa di Sagnino che avrebbe dovuto acquistare ma il proprietario ha deciso di farle causa. La sentenza di primo grado ha stabilito che la signora dovesse lasciare l'appartamento. Purtroppo - continua l'avvocato Cantelmo - si è ammalata di covid ed è stata ricoverata. Quando è stata dimessa abbiamo comunicato il suo stato di convalescenza e fornito tutti i certificati medici del caso chiedendo un rinvio dell'esecuzione dell'atto di allontanamento. Eravamo convinti che non ci sarebbero stati problemi, e invece le cose sono andate in un modo che ci la lasciati davvero attoniti".

E' la signora Giuseppina a raccontare come si sono svolte le cose in quel giorno dello scorso mese di febbraio: "Mi trovavo sola in casa, ancora debole e convalescente, quando inaspettatamente sono arrivati con fare deciso e autoritario, alla presenza della polizia. Mi hanno a malapena lasciato il tempo di telefonare ai miei figli, non hanno minimamente considerato il mio stato di salute, sono stata messa alla porta senza la possibilità di recuperare le cose indispensabili, tra cui i medicamenti. Mio figlio è venuto a prendermi lasciando il lavoro e mi ospita tuttora. Se non avessi avuto i figli che mi stanno aiutando cosa avrei fatto in mezzo a una strada? Questa vicenda mi ha creato uno scompenso che non riesco a curare e che mi porta molto spesso a dover assumere altri farmaci in quanto ho continui risvegli notturni, stati d’ansia frequenti oltre a una tristezza assoluta dovuta all’umiliazione subita".

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