Giovanni folgorato a 25 anni: condannato imprenditore
Confermata la sentenza di primo grado per la morte del giovane sammaritano
Confermata la condanna per Pasquale D. M., titolare e amministratore unico di una società di manutenzione impianti, ritenuto responsabile della morte di Giovanni Cepparulo, il 25 enne di Santa Maria Capua Vetere morto folgorato la notte del 6 agosto 2018 mentre cercava di scavalcare il cancello del Parco Solaria di via Eugenio Della Valle: si appoggiò accidentalmente al palo dell'illuminazione interna del parco che disperdeva energia, palo installato dalla ditta dell'imputato.
La Prima Sezione della Corte di Appello di Napoli ha convalidato la pena di 1anno e 4 mesi di reclusione pronunciata il 17 luglio 2020 dal Gup Orazio Rossi del tribunale di Santa Maria Capua Vetere in sede di giudizio abbreviato, assolvendo i tre dipendenti della ditta originariamente imputati per concorso in omicidio colposo.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura sammaritana verso l'una di notte Cepparulo insieme alla moglie, la cognata ed un amico stava riaccompagnando le due sorelle che abitavano al Parco Solaria quando si rendono conto che le ragazze avevano dimenticato le chiavi del cancello condominiale che consentiva l'accesso al parco così anziché bussare ai familiari vista la tarda ora scavalcò la non altissima ringhiera di ferro che sovrastava il muretto che delimitava il perimetro del parco.
Per evitare di cadere il 25enne si appoggiò ad un palo dell'illuminazione. Di lì a poco un urlo fortissimo e poi la caduta a terra senza vita. I familiari e gli amici cercarono di soccorrerlo ma rimasero feriti da una scossa elettrica anche loro. Dopo l'arrivo dell'ambulanza dopo 25 minuti i sanitari accertarono il decesso di Giovanni Cepparulo per un arresto cardiaco da elettroconduzione dovuta al contatto accidentale con il palo dell'illuminazione sul quale gli agenti del commissariato sammaritano ed i tecnici dell'Enel registrarono la presenza di tensione elettrica dipendente da una infiltrazione da acqua meteorica.
Avviate le indagini finirono sotto processo l'imprenditore e 3 dipendenti oltre all'amministratore di condominio del parco Marcello. Durante le fasi processuali è però è emersa la responsabilità dell'accaduto in capo a Pasquale D. M.. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Paolo Raimondo, Giovanni Lavanga per le costituite parti civili e Giuseppe Stellato per l'imputato.