Il ras Capone vuota il sacco e scagiona il figlio: "L'ho accoltellato io"
E' stato escusso come testimone nel corso del processo a Raffaele. Entrambi rispondono di tentato omicidio
Giovanni Capone vuota il sacco e si assume la responsabilità delle coltellate inferte ai fratelli Gennaro e Gianfranco Rondinone.
Lo ha fatto oggi nel corso del processo al figlio Raffaele Capone che si sta celebrando con rito ordinario dinanzi la Terza Sezione Penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduta dal giudice Francesco Rugarli.
Capone ‘senior’ (che ha scelto il rito abbreviato per il suo processo), assistito dall'avvocato Francesco Liguori, è stato escusso nell’udienza a carico del figlio Raffaele come imputato per reato connesso, assumendosi la paternità dei fendenti inferti a Gennaro Rondinone che fu colpito all'addome ed al torace la sera del 22 settembre 2021.
Padre e figlio sono finiti sotto processo per il tentato omicidio dei due germani. Nelle dichiarazioni rese nel corso dell’udienza, con rito ordinario, il presidente del collegio ha ravvisato delle discordanze rispetto a quanto dichiarato al Sostituto Procuratore Giacomo Urbano. Una ricostruzione della vicenda che presenta ancora alcuni punti oscuri. Per gli inquirenti, nella serata del 22 settembre 2021, Gennaro e Gianfranco Rondinone, a bordo di uno scooter, si recarono presso l'abitazione di Giovanni Capone (che allora era ristretto ai domiciliari presso il Parco Rosalia di via Cappuccini) al fine di redimere un acceso diverbio sorto qualche giorno prima tra Raffaele Capone ed il padre dei due Rondinone per questioni di noleggio di una vettura conclusosi con un pugno sferrato in pieno volto da Capone junior a Rondinone senior.
I due germani decisero di ripagare l'onta subita dal padre recandosi proprio nel 'regno' del reggente del clan Belforte sul Capoluogo. Giunti nel Parco vennero aggrediti. Nella circostanza vennero raggiunti da bicchieri, piatti e qualsivoglia oggetto domestico e mentre Gianfranco riusciva a scappare, Gennaro veniva raggiunto e colpito con numerosi fendenti. Al trasporto presso l'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta dei Rondinone e dello stesso Capone Senior vennero avviate le indagini. Una ricostruzione di quei concitati momenti che ha ancora ombre. Le stesse vittime ammisero che non avevano materialmente visto l'autore delle coltellate. Si torna in aula verso la fine del mese di luglio per la discussione degli avvocati e la requisitoria del pubblico ministero.