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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Castel Volturno

Mercato dei pezzi d'auto rubati nello stabilimento: 4 indagati

L'inchiesta dei finanzieri di Frosinone ha fatto emergere anche una banda dedita allo spaccio

Da un lato lo spaccio di droga, dall'altro la ricettazione di pezzi d'auto dallo stabilimento "Stellantis" di Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone. Per questo i finanzieri del comando provinciale di Frosinone e del gruppo di Cassino hanno dato esecuzione a 4 misure cautelari (1 in carcere, 1 agli arresti domiciliari, 1 obbligo di presentazione alla p.g. e 1 divieto di dimora) nei confronti di altrettanti indagati residenti tra Cassino, Pontecorvo, Cervaro e Castel Volturno.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Francesca Fresh, hanno consentito ai militari delle fiamme gialle del gruppo di via Verdi, diretti dal tenente colonnello Francesco Papale, di individuare due distinti paranze dedite, rispettivamente, allo spaccio di sostanze stupefacenti ed alla commissione di furti di componenti di autovetture presso lo stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano. Il materiale trafugato veniva poi rivenduto al mercato nero della Campania. 

Il primo gruppo, durante le restrizioni anticovid, avrebbero ideato un autentico servizio di delivery dello spaccio, con consegne “a domicilio” della sostanza stupefacente, che avveniva direttamente nelle abitazioni dei clienti. 

Il secondo gruppo - riferiscono i colleghi di FrosinoneToday - con la complicità di un dipendente Stellantis, era dedito al furto ed alla ricettazione di componenti di autovetture all’interno dello stabilimento. Coinvolto anche un autotrasportatore del frusinate che, autorizzato ad accedere nel sito produttivo, una volta caricato il materiale indicatogli dai sodali, si allontanava indisturbato dalla fabbrica.

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Il materiale oggetto di furto è costituito dai cosiddetti "Hot End", consistenti in terminali di scarico utilizzati sulle autovetture "Giulia" e "Stelvio", che nell’ultimo periodo sono divenuti sempre più ricercati non solo per la successiva rivendita sul mercato nero, ma anche perché contengono al loro interno minuscole quantità di metalli preziosi quali rodio, palladio e platino che hanno una rilevante quotazione di mercato. Nel corso delle indagini venivano recuperati e sottoposti a sequestro 128 catalizzatori nonché l’importo in contanti di 25.000 euro costituente il profitto dell’ipotizzato reato di ricettazione.

L’attività svolta si inserisce nell’ambito di un costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza nel contrasto ai traffici illeciti, in particolare di sostanza stupefacente, e nella tutela del patrimonio.

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