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Cronaca Sessa Aurunca

Quaranta furti in un anno: il rame rubato fatto sparire in 48 ore

Un ricettatore d'elite al servizio della banda di ladri. Colpi studiati nei dettagli

Due associazioni, composte perlopiù da rumeni, con la 'partecipazione' di ricettatori italiani che si conoscono tra di loro, legati da vincoli di parentela o di affetto che si tenevano in costante contatto telefonico nonostante alcuni dei sodali fossero già gravati da misure cautelari specializzati nel furto di rame presso impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica che manifestavano una elevata capacità organizzativa per il riciclaggio dei beni rubati che riuscivano a far sparire anche in 48 ore dopo aver messo a segno il colpo.

Sono i retroscena della maxi operazione dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Sessa Aurunca e della stazione di Grazzanise coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere guidata dal Procuratore Capo Carmine Renzulli che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 30 persone, di cui 15 destinatari di un provvedimento cautelare degli arresti domiciliari, emesso dal gip Federica Villano. Si tratta di Raul Serafin Bacrau, Ioan Ovidiu Burclau, Sergio Bacrau, Attila Tuto, Tomel Adrian Sirbu, Ionut David Padure, Vincenzo Varriale, Constantin Ionel Banu, Viorel Mi hai Clamparu, Georges Florin Fasan, Ionut Medelete, Constantin Prisecaru, Neculai Marius Ungurian, Alexander Ioan Popa, Daniel Mihai Filip accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una pluralità di furti - commessi nelle province di Caserta, Napoli, Avellino, Salerno, Rieti, Roma, Frosinone, Latina, Bari - di autoriciclaggio e ricettazione.

I militari nel corso dell'attività d'indagine risalente al luglio 2019 e conclusasi nel luglio 2020 hanno individuato le due compagini associative i cui capi promotori erano Raul Serafin Bacrau e Viorel Mihai Clamparu nelle quali ciascuno aveva il suo compito ben preciso. C'era chi perlustrava la zona al fine di individuare i luoghi previo sopralluogo in cui colpire come nel caso di Ioan Ovidiu Barclau, Sergiu Bacrau, Constantin Ionel Banu, Ionut Medelete oppure chi aveva il compito materiale di asportare con violenza i cavi elettrici di infrastrutture destinate alla produzione ed erogazione di energia elettrica sezionando i cavi come nel caso di Sirbu, Tuto, Padure che talvolta insieme agli altri sodali assolvevano il compito di vedette o autisti.

Grazie alla collaborazione poi del partenopeo Vincenzo Varriale ricettatore d'élite riuscivano a disfarsi della merce rubata in sole 48 ore che transitava non solo nelle province campane ma anche in quelle del Lazio. L'obiettivo principale dei due gruppi criminali erano i cavi elettrici da cui estrarre il rame ma nell'atto di commettere i vari colpi di sono impossessati di macchinari agricoli, per l'edilizia, di autocarri, di carburante agricolo per autotrazione, di vari utensili e talvolta di prodotti alimentari.

I sodali nonostante l'arresto di alcuni componenti come dello stesso Raul Serafin Bacrau nel giugno 2020 hanno continuato ad essere operativo grazie alla collaborazione di familiari o amici riuscendo così a coordinare le operazioni anche se gravati da misure cautelari. I 15 indagati - assistiti dai legali Enrico Capone, Giuseppe Di Monaco, Mirella Baldascino, Generoso Grasso, Mario Mangazzo, Giovanni Sibilio, Camelia Cutolo, Luigi Bonetti - dovranno presentarsi tra qualche giorno dinanzi al gip Federica Villano del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per chiarire le loro posizioni.

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