Un dramma di memoria shakesperiana con Montecchi e Capuleti non di Verona ma di Alife e un amore tra due giovani contrastato dalle famiglie, al punto da finire nelle aule di tribunale.

Stamattina presso il Foro di Santa Maria Capua Vetere il pubblico ministero ha chiesto la condanna di cinque imputati, accusati di sottrazione di minore, condotte persecutorie, minacce e danneggiamento. Il pm ha invocato 3 anni per Robert Fragnoli, 2 anni e mezzo per Maurizio Nardelli, 1 anno e mezzo ciascuno per Assunta Di Chello, Caterina Di Chello e Pasquale Cancelmo.

I fatti riguardano una fuga d'amore di due ragazzi, all'epoca minorenni. Fatti per i quali la famiglia della ragazza ha denunciato quella del giovane accusandola della sottrazione della minore. Di lì un vero e proprio dramma con le minacce da parte dei Fragnoli verso la famiglia della ragazza, Filomena M., in due casi messe in atto con l'incendio dell'auto e del portoncino di casa della famiglia della giovane.

Inoltre nel periodo della scomparsa dei due giovani, andati in una casa di Piedimonte Matese, gli imputati avrebbero anche affisso cartelli con le foto della ragazza per le ricerche, in barba alla normativa che prevede l'autorizzazione di chi ne esercita la potestà genitoriale e "per sviare le indagini", ha sostenuto l'avvocato di parte civile Nando Letizia che ha invocato una "pena giusta per la rieducazione dei responsabili".

Di diverso avviso l'avvocato degli imputati Sorbo che ha sottolineato come in questa vicenda le parti offese sono "i veri sconfitti, perché hanno perso una figlia che preferisce la famiglia del ragazzo". I due giovani, oggi maggiorenni, vivono, infatti, insieme nel potentino. Il giudice Pacchiarini ha rinviato il processo per le eventuali repliche dell'accusa e la sentenza.