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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Aversa

Frode fiscale da 150 milioni di euro, professionista casertano in manette

Operazione della guardia di finanza, sgominata un’associazione per delinquere

Il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli ha dato esecuzione questa mattina ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Anna Laura Alfano, nei confronti di 16 soggetti destinati agli arresti domiciliari, all’obbligo di dimora nel comune di residenza o all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria in quanto ritenuti responsabili di reati associativi finalizzati alla frode fiscale.

Le attività di indagine, coordinate dalla III Sezione Criminalità Economica della Procura della Repubblica di Napoli e svolte con la collaborazione della locale Sezione di Polizia Giudiziaria e dell’Agenzia delle Entrate, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di reità nei confronti di un’organizzazione criminale composta da professionisti e consulenti fiscali che hanno realizzato condotte seriali di evasione da riscossione attraverso l’indebito ricorso all’istituto della “compensazione”. La condotta fraudolenta emersa dalle indagini consiste nella presentazione di modelli F24 con cui vengono compensati ruoli della riscossione e/o debiti fiscali e contributivi con crediti tributari inesistenti.

IL RUOLO DI CAMPOLUONGO

L’indagine è stata avviata nel dicembre 2016 a seguito di un controllo nei confronti di una società di Napoli che produce apparecchi elettromedicali, la cui amministratrice ha dichiarato di essersi affidata ad un professionista di Aversa, Vincenzo Campoluongo (finito agli arresti domiciliari)  per risolvere le proprie pendenze fiscali.

Quest’ultimo, come emerso dall’inchiesta, procacciava i contribuenti e proponeva loro una risoluzione per i loro problemi debitori. Campolungo si rivolgeva quindi ad un consulente fiscale di Napoli che trasmetteva gli F24 con cui vengono compensati ruoli della riscossione e/o debiti fiscali e contributivi con crediti tributari inesistenti. Nell’inchiesta è finito anche il figlio di Vincenzo Campoluongo, Luigi, che ha uno studio a Parma. La società del padre, la TFC Professional, è di base invece in piazza Bernini ad Aversa.

LA 'TRUFFA' COI MODELLI F24

Le indagini conseguentemente disposte dalla locale Procura consentivano alla Guardia di Finanza di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico di un sodalizio di professionisti che, avvalendosi anche di un dipendente dell’Agenzia delle Entrate, ha consentito a oltre 500 contribuenti (dei quali circa 400 residenti in Campania) di “azzerare” i propri debiti tributari utilizzando in compensazione crediti fiscali fittizi. In molti casi, allo scopo di fornire una parvenza di legittimità ai crediti inesistenti utilizzati in compensazione e di ostacolare i controlli dell’Amministrazione finanziaria, i consulenti presentavano dichiarazioni fiscali integrative, relative a periodi d’imposta risalenti nel tempo, indicandovi crediti tributari che i clienti non avevano maturato. Le compensazioni venivano poi effettuate attraverso modelli F24 che i consulenti presentavano direttamente in banca oppure attraverso i servizi di internet banking messi a disposizione dagli intermediari finanziari. Sfruttando il fatto che i modelli F24 presentati con le suddette modalità sfuggivano ad un controllo immediato dell’Amministrazione finanziaria (diversamente da quanto accade per i modelli F24 presentati tramite i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate), gli indagati erano soliti versare un solo centesimo di euro per ogni operazione fraudolenta.

LA FRODE DA 150 MILIONI DI EURO

Le indagini hanno permesso di quantificare un’evasione fiscale di oltre 150 milioni di euro realizzata con l’invio di oltre 5.000 modelli F24 e un illecito profitto ottenuto dagli indagati di oltre 18 milioni di euro, oggetto di sequestro preventivo. Agli oltre 500 contribuenti che hanno beneficiato delle indebite compensazioni, indipendentemente dai profili di responsabilità penale, saranno notificati accertamenti finalizzati al recupero delle imposte evase.

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