Forzata la serratura della casa del prete nel Santuario

Giallo al Santuario di Santa Lucia a Caserta. L'abitazione di un sacerdote, don Raffaele De Donna, sarebbe stata violata con la forzatura della serratura. 

Don Raffaele, figlio spirituale di don Primo Poggi, vive in una delle abitazioni all'interno dello spazio del Santuario (in un immobile di proprietà del Comune di Caserta) dal 2006. "Qui ho anche la residenza e pago le utenze regolarmente", racconta il sacerdote a Casertanews. Due anni fa, però, è stato trasferito a prestare la sua opera spirituale in provincia di Cosenza. Nonostante questo ha mantenuto la residenza presso il Santuario di Centurano: "rientro spesso perché qui ho la mia famiglia e per mio padre che è ammalato", chiarisce. 

L'ultimo periodo in Calabria, però, è stato più lungo: "Non tornavo a Caserta da quasi sei mesi", prosegue don Raffaele. Nei giorni scorsi ha fatto rientro per restare a Caserta poco più di 24 ore prima di rientrare a Cosenza per un incontro con il Vescovo. "Quando sono giunto davanti alla porta della mia abitazione ho notato che il nottolino era stato forzato", riferisce. Un vero e proprio caso anche perché prima di accedere all'appartamento ci sarebbero altri ingressi che, almeno all'apparenza, non risulterebbero forzati.

Un episodio che segue quello di qualche anno fa quando don Raffaele trovò la sua abitazione aperta. Insomma, il caso si infittisce. Il sacerdote ha allertato le forze dell'ordine. Sul posto è giunta una volante della polizia che ha avviato le indagini. Nei pressi dell'ingresso della palazzina di proprietà del Comune ci sarebbero delle telecamere che, qualora fossero attive, potrebbero aver ripreso chi ha danneggiato la porta d'ingresso del sacerdote. Saranno le indagini a chiarirlo.

"Non ho chiuso occhio, sono profondamente scosso per quanto accaduto", riferisce ancora il sacerdote che già è rientrato in Calabria. Al momento non è stata formalizzata ancora la denuncia che don Raffaele si è riservato di sporgere nei prossimi giorni.