Falsifica la firma dell'ex coniuge sulla richiesta di rilascio della carta d'identità valida per l'espatrio per la figlioletta minore di un anno e la porta con sé nel Regno Unito impedendo all'ex compagno di vedere la piccola. Il giudice la condanna ad 8 mesi di reclusione. È quanto disposto dal giudice monocratico Luca Vitale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei riguardi di una 31enne di San Marco Evangelista ritenuta responsabile di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici; falsità materiale commessa dal privato; falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici; errore determinato dall'altrui inganno; sottrazione e trattenimento di minore all'Estero.

Nel settembre 2016 la 31enne si reca presso l'Ufficio Anagrafe di San Marco Evangelista ed appone sulla richiesta di rilascio della carta di identità valida per l'espatrio indirizzata al sindaco del comune di San Marco Evangelista e relativa alla figlioletta di meno di un anno, la falsa sottoscrizione dell'ex coniuge necessaria per l'emissione del documento di identità. Con tale escamotage la donna ha indotto in errore i funzionari del comune sulla veridicità della sottoscrizione apposta in calce al modulo di rilascio della carta di identità valida per l'espatrio della piccola nonché sulla genuinità della documentazione prodotta determinandoli ad attestarla come vera nei conseguenti atti pubblici ottenendo così il rilascio della carta d'identità intestata alla minore.

Il fine della 31enne era quella di portare la figlioletta nel Regno Unito. Intento perseguito sottraendola all'ex coniuge rappresentato dall'avvocato Achille D'Angerio contro la sua volontà impedendogli di esercitare la responsabilità genitoriale. Il giudice monocratico ha quindi condannato la 31enne ad 8 mesi di reclusione ed ha inoltre inviato gli atti in Procura per falsa testimonianza resa dal nuovo compagno della donna in merito ai fatti contestatele.