La figlia di Brancaccio rompe il silenzio: "Lo difenderò fin quando potrò"
La città divisa dopo la condanna all'ex sindaco a 8 anni
Orta di Atella si è divisa. Dopo la condanna ad 8 anni di carcere dell'ex sindaco Angelo Brancaccio, sui gruppi social (sempre molto animati) della città atellana si sono sprecati i commenti di chi era contro o a favore del politico. E nella discussione è entrata anche la figlia dell’ex sindaco, Tania Brancaccio, che ha deciso di 'rompere' il lungo silenzio sulla delicata vicenda del padre per dire la sua.
"Vivo ad Orta e voglio rimanerci. È qui che probabilmente cresceranno i miei figli e non posso che augurare al paese il meglio. Il popolo di Orta davvero lo merita, a noi ha dato sempre tanto rispetto, soddisfazioni ed amicizia (alcune erano finalizzate solo ad ottenere qualcosa ma non fa nulla). E non penso che sia un popolo marcio né incapace di intendere e di volere come qualcuno scriveva. Questo popolo è più intelligente di quanto immaginiamo e saprà fare le sue valutazioni che vanno sempre rispettate. Con umiltà e dignità continueremo ad affrontare questa vicenda. Da figlia continuerò a difendere mio padre fin quando potrò perché mi ha trasmesso tanti valori dei quali gli sarò sempre grata. Qualche offesa di troppo magari poteva essere risparmiata ma abbiamo spalle forti a casa mia, è nel Dna. Ora torno nel mio religioso silenzio perché la priorità resta tutelare la famiglia. Sono una figlia innamorata del proprio padre e qualche battuta credo mi sia concessa. Auguro a tutti una buona serata con l’augurio che il 2018 regali a tutti noi serenità e quiete che meritiamo in fondo".
La discussione ad Orta di Atella è collegata soprattutto sul fatto che solo Brancaccio stia 'pagando' le conseguenze giudiziarie che hanno visto coinvolto, secondo alcuni, anche altri amministratori che oggi sono ancora sulla scena politica.