rotate-mobile
Cronaca

Favori e mazzette all'ospedale di Caserta: 4 condanne. A giudizio altri 31

Quattro anni e 8 mesi per l'ex primario Costanzo, 2 anni e mezzo a sua moglie. A processo l'ex presidente della Provincia Zinzi

Quattro condanne, due assoluzioni e 31 rinvii a giudizio. Questo il verdetto del gup Minio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere a carico delle persone coinvolte nell'inchiesta dei Nas sulla rete di favori all'ospedale di Caserta tra analisi fatte agli "amici" ed ordini di materiale da laboratorio "gonfiati" in cambio di viaggi e mazzette.

Il giudice ha inflitto 4 anni ed 8 mesi per Angelo Costanzo, ex dirigente della Patologia Clinica del Sant'Anna e San Sebastaino, con interdizione perpetua dai pubblici uffici; 4 anni e 2 mesi per Angelia Grillo, di Marcianise, considerata la factotum del reparto; 2 anni e 6 mesi per Vincenza Scotti, titolare del laboratorio Sanatrix di Caivano, moglie di Costanzo e sorella del boss della Nco Pasquale Scotti (non indagato per questa vicenda); 2 anni e 6 mesi per Giovanni Baglivi, rappresentante farmaceutico di Santa Maria a Vico. Assolto Giuseppe Canzano, difeso dall'avvocato Gerardo Marrocco, perché il fatto non sussiste. Assoluzione anche per Maddalena Schioppa, 62 anni di Caserta.

Il gup ha poi rinviato a giudizio altri 31 imputati, tra cui l'ex presidente della Provincia Domenico Zinzi e l'ex commissario dell'ospedale Leonardo Pace. Per tutti il gup ha riformato l'imputazione in peculato d'uso. Solo per due di loro (uno è Gennaro Lauritano) il giudice ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere. Nel collegio difensivo sono, inoltre, impegnati gli avvocati Giuseppe Stellato, Alberto Tortolano, Massimiliano Di Fuccia, Dezio Ferraro, Gennaro Iannotti, Claudio Sgambato, Vitiello e Vittorio Giaquinto. 

L'inchiesta nella quale sono coinvolti aveva fatto emergere la gestione illecita del reparto di Patologia Clinica dell'ospedale di Caserta. Da un lato venivano effettuate analisi per conto del laboratorio privato della Scotti, dall'altro si effettuavano accertamenti clinici ad amici e parenti, senza passare dal Cup. Addirittura in un caso, secondo quanto emerso dalle intercettazioni, all'ospedale di Caserta sarebbero state analizzate le feci di un gatto. Una pratica che, secondo gli inquirenti, ha causato un buco stimato in 5 milioni di euro.

Ma non solo l'indebito utilizzo del materiale ospedaliero. Angelina Grillo (che agiva con il placet di Costanzo), avrebbe effettuato ordini "gonfiati" da una ditta fornitrice ricevendo in cambio viaggi di piacere o, addirittura, del denaro che, in un caso, sarebbe stato impiegato per pagare una bustarella.

AGGIORNAMENTO ORE 14.50 DEL 15 APRILE 2021. L'avvocato Antonio Mirra, per conto di Domenico Napolitano, coinvolto nell'inchiesta, evidenza che "all’esito dell’udienza tenuta innanzi al G.U.P. dott. Emilio Minio in data 12 aprile 2021, è stata disposta la condanna di Baglivi Giovanni, Costanzo Angelo, Grillo Angelina e Scotti Vincenza per alcuni dei reati contestati mentre è stata disposta l’assoluzione con formula piena per il sig. Napolitano Domenico “perché il fatto non sussiste”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Favori e mazzette all'ospedale di Caserta: 4 condanne. A giudizio altri 31

CasertaNews è in caricamento