Permessi all'interporto, giudici nominano perito dopo scontro tra consulenti
Il collegio vuole vederci chiaro sulla legittimità dei permessi alla base delle accuse. L'ex dirigente si difende
Un superconsulente per dirimere i dubbi dopo le perizie del pubblico ministero e dei periti della difesa di segno opposto sui permessi all'Interporto.
E' quanto accaduto nel corso dell'ultima udienza a carico del patron dell'Ise Giuseppe Barletta, dell'ad Antonio Campolattano e dell'ex dirigente comunale ai Lavori Pubblici Gennaro Spasiano. I giudici, chiusa l'istruttoria dibattimentale, hanno optato per un approfondimento istruttorio per sciogliere i nodi emersi: per la Procura quei permessi sarebbero illegittimi mentre per i consulenti delle parti l'iter, le opere e la procedura per il rialscio dei titoli autorizzativi sarebbero regolari. La nomina del superperito avverrà nell'udienza calendarizzata a inizio novembre.
Nel corso dell'udienza c'è stato poi l'esame dell'ex dirigente Spasiano che ha chiarito la propria posizione ribadendo di essersi sempre interfacciato prima con il commissario prefettizio e poi con l'amministrazione comunale prima del rilascio dei permessi. Tutti sarebbero stati notiziati via mail sullo stato dell'iter burocratico.
La vicenda al centro del processo riguarda i presunti favori per i permessi a costruire dell'Interporto che sarebbero stati privi della necessaria approvazione della variante urbanistica. L’illegittimità dei permessi muove dalla constatazione della Procura circa il fatto che il dirigente Spasiano avrebbe fondato i permessi su una delibera del commissario straordinario del Comune di Marcianise datata 3 giugno 2016 non potendolo fare, posto che tale delibera era in realtà priva di valore provvedimentale. Nel collegio difensivo sono impegnati , tra gli altri, gli avvocati Andrea Piccolo, Mauro Iodice, Amedeo Barletta e l'ex pm di 'Mani Pulite' Antonio Di Pietro.