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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Favori alla Conservatoria, no dei giudici al rito abbreviato in corsa

I legali hanno chiesto la remissione nel termine alla luce della riforma Cartabia

I giudici dicono no alla remissione nel termine per presentare richiesta di giudizio abbreviato. E' quanto accaduto nel corso dell'udienza, a carico di 26 persone coinvolte nell'inchiesta sui favori in cambio di soldi alla Conservatoria dello Stato di Santa Maria Capua Vetere.

Sono stati gli avvocati Gerardo Marrocco e Claudio Sgambato, difensori di due degli imputati, a chiedere la remissione del termine per avanzare istanza di rito alternativo alla luce della Riforma Cartabia che ha 'aumentato' la premialità per chi opta per un giudizio diverso da quello ordinario (si arriva ad uno sconto di pena di un ulteriore sesto in caso un'eventuale sentenza di condanna non venga impugnata in Appello). 

Una novità su cui si è espresso già il tribunale di Perugia che ha ammesso al rito abbreviato un imputato - che già era a giudizio - proprio alla luce del cambio della normativa che "si connette comunque a una scelta processuale dell'imputato avente ricadute sostanziali sulla pena irrogata". Una decisione - quella del giudice umbro - che però non è stata condivisa da altri magistrati - del Tribunale di Milano e di Vasto - che hanno ribadito come la richiesta di rito alternativo sia arrivata in un "momento processuale che non consenta più l'accesso al rito premiale". Un impianto condiviso anche dal collegio presieduto dal giudice Giovanni Caparco di Santa Maria Capua Vetere, dinanzi al quale si sta celebrando il processo, che ha respinto l'istanza dei legali e disposto la prosecuzione del dibattimento per i due imputati.

Ma la questione, ad avviso dei legali Marrocco e Sgambato, violerebbe la costituzione in quanto non più tutti i cittadini sarebbero uguali dinanzi alla legge. Facciamo un esempio. Due persone indagate per lo stesso reato le cui strade processuali si dividono al punto che uno si ritrova già in dibattimento e l'altro ancora alla fase preliminare. In questo caso, in assenza di una norma transitoria (non prevista dalla riforma), si assisterebbe ad una sproporzione tra le due possibili pene.

Si torna in aula ad aprile. L'indagine aveva riguardato la corruzione nell'ufficio della Conservatoria dei registri immobiliari di cui avrebbero beneficiato sia i dipendenti sia i professionisti che riuscivano ad ottenere i certificati in tempi celeri ed a costi inferiori. A far nascere l'inchiesta era stata la denuncia presentata da uno dei dipendenti. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Gerardo Marrocco, Goffredo Grasso, Luigi Iannettone, Claudio Sgambato, Nicola Garofalo, Francesco D'Atri, Ferdinando Letizia, Alessandro Barbieri e Guglielmo Ventrone.  

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