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Favori al clan Zagaria: arrestato l'ex sindaco Di Muro ed altre 8 persone. Indagato il presidente del Pd campano e consigliere regionale Stefano Graziano

Santa Maria Capua Vetere - Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli e i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno eseguito ieri mattina nove ordinanze di custodia cautelare nei confronti di funzionari comunali...

Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli e i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno eseguito ieri mattina nove ordinanze di custodia cautelare nei confronti di funzionari comunali, imprenditori, professionisti e "faccendieri". Sono accusati, a diverso titolo - rendono noto gli investigatori - di associazione per delinquere di stampo camorristico, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio e altre irregolarità nelle gare di appalto pubblico messe in atto anche per agevolare il clan dei "casalesi". Gli accertamenti effettuati dalle Fiamme Gialle hanno consentito di portare alla luce il meccanismo.

Secondo gli inquirenti, la corruzione sarebbe avvenuta al fine di agevolare il clan facente capo a Michele Zagaria. Nell'ambito dell'operazione sono state perquisite le abitazioni del presidente del Pd della Campania e consigliere regionale, Stefano Graziano che è indagato per concorso esterno in associazione camorristica e avrebbe ottenuto appoggi elettorali importanti proprio dal clan in questione. Tra le persone finite in manette c'è l'ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Biagio Di Muro, coinvolto in un presunto giro di tangenti, da 70mila euro, sull'appalto per i lavori di consolidamento di Palazzo Teti, già confiscato negli anni '90 al padre di Di Muro, storico vice-sindaco del comune sammaritano che all'epoca era finito in tribunale proprio per tangenti. Le indagini, in particolare, hanno fatto luce sulla gestione degli appalti da parte del Comune di Santa Maria Capua Vetere, e i legami di Biagio Di Muro, e di altri esponenti della giunta con il clan dei casalesi, con specifico riguardo alla fazione capeggiata dalla famiglia di Michele Zagaria. Già nel luglio 2015 l'ex sindaco, in carica fino a pochi mesi fa, fu oggetto di una perquisizione.

Il nome di Stefano Graziano spunta in un'intercettazione ambientale del 15 novembre 2014 che registra una conversazione tra Alessandro Zagaria, l'imprenditore arrestato oggi con l'accusa di far parte del clan dei Casalesi. Zagaria e Di Muro - scrive il gip Anna Laura Alfano nella sua ordinanza - parlano di "imprenditori favoriti da piazzare". "Poi Zagaria - sottolinea il giudice - mostra di attivarsi direttamente per sostenere la campagna elettorale di un candidato alle competizioni elettorali di quel periodo (tale Graziano, candidato per il consiglio regionale) e di questo fatto rimprovera Di Muro che, a suo dire, non si sta attivamente impegnando".

Dichiarazione Stefano Graziano "Nell'esprimere la massima fiducia nell'operato della magistratura, con grande sofferenza, comunico la mia autosospensione dal Partito Democratico in attesa di chiarire, al di là di ogni anche generico sospetto, la mia posizione. Ho sempre agito, nel corso della mia carriera politica, nel pieno rispetto dei principi di trasparenza e legalità, per me imprescindibili regole di vita. Pertanto, ho conferito mandato al mio legale di attivarsi presso la procura napoletana perché al più presto venga fissato un interrogatorio nel corso del quale potrò fornire ogni spiegazione sui fatti che l'Autorità giudiziaria riterrà di dover approfondire, confermando la mia totale estraneità a qualsiasi vicenda illecita".

“Sulle notizie che arrivano da Caserta ci auguriamo che si faccia chiarezza al più presto, che si possano rapidamente chiudere le indagini e definire la posizione di chi è coinvolto. Nel frattempo, totale e incondizionata fiducia nel lavoro della magistratura”. Così Lorenzo Guerini, vicesegretario del Partito Democratico.

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