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Cronaca Cesa

Mercato nero dei farmaci, business da 1 milione con le false ricette di 'Dante Alighieri'

Il falsario della banda soprannominato come il sommo poeta. Farmacie svuotate e pazienti lasciati senza medicinali

Il 25 marzo è la data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell'aldilà della Divina Commedia. Il 24 marzo 2021, però, è una data che ricorderà anche un altro "Dante Alighieri", arrestato nell'ambito dell'operazione del Nas di Latina nell'ambito di un'inchiesta sul mercato nero dei farmaci, tra cui anche quelli per il morbo di Parkinson e l'epilessia. 

Si tratta di P.V., 34 anni di Napoli, soprannominato dagli altri sodali come "Dante Alighieri". Era lui a falsificare le ricette rubate presso ospedali e studi medici di Lazio, Toscana e Lombardia ed utilizzate per acquistare i medicinali dalle batterie di 'compratori', tra cui una coppia di Cesa, per poi rivenderli sul mercato internazionale, in particolare in Inghilterra. Il falsario Dante Alighieri si occupava di compilare le ricette mediche riconducibili a bollettari oggetto di furto, utilizzando nominativi di medici e pazienti beneficiari sia inesistenti che reali che ovviamente sono risultati ignari delle condotte. Gli inquirenti ipotizzano che la banda avesse a disposizione gli elenchi di medici di medicina generale delle 3 regioni coinvolte.

Ed il business era ingente. Almeno 10mila le ricette compilate con i farmaci "prelevati" in farmacia a spese del sistema sanitario nazionale. Per gli investigatori del Nas il danno erariale è stimato in 1 milione di euro. In alcuni casi, ribadiscono gli inquirenti, l'acquisto di farmaci da parte della banda ha provocato l'indisponibilità dei medicinali per pazienti che ne avevano realmente bisogno. 

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