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Cronaca

Falsi incidenti e pestaggi: 23 rischiano il processo

Hanno anche spaccato i denti ad un ragazzino per denunciare un investimento

Chiuse le indagini nei confronti di 23 persone coinvolte nella maxi inchiesta sui falsi incidenti. 

I pubblici ministeri Sergio Occhionero e Giacomo Urbano della Procura di Santa Maria Capua Vetere hanno notificato il provvedimento nei confronti di: Yassine Mahoul, marocchino 35enne residente a Macerata Campania; Maria Grazia Semonella, 49enne di Caserta; Antonio Comune, 46enne di Casagiove; Simona Vendemia, 42enne di Casagiove; Antonio Di Gennaro, 42enne di Casapulla; Maurizio La Monica, 44enne di Casagiove; Rosa Narducci, 41enne di Casagiove; Orsola Ruberto, 48enne di Casagiove; Ciro Ruggiero, 43enne residente a Roma; Salvatore Tavano, 42enne di Casagiove; Enrico Giaquinto, 45enne di San Nicola la Strada; Maria Rosaria Giaquinto, 42enne di San Nicola la Strada; Lucia Castiello, 67enne di Casagiove; Valerio Valbusa, 42enne residente in provincia di Novara; Pasquale Manzi, 36enne di Castel Morrone; Maurizio Di Gaetano, 52enne di Caserta; Michela Raucci, 48enne di Casagiove; Elpidio Martucci, 57enne di Casagiove; Giuseppe Amato, 62enne di Sparanise; Gaetano Palmiero, 66enne di Casagiove; Liana Punzo, 43enne di Caserta; Luigi Belvedere, 30enne di Caserta attualmente latitante in Colombia; Gaetano Ferrante, 26enne di Casagiove.

Tutti sono coinvolti con vari ruoli nella cricca dei falsi incidenti che vedeva anche la partecipazione di due avvocati (entrambi hanno patteggiato la pena) ed altre tre persone finite a giudizio con immediato. Tra i vari sinistri finiti nel mirino degli inquirenti anche quello che vedrebbe coinvolto un ragazzino minore di 14 anni al quale, con il placet della madre (anche lei indagata) vennero provocate lesioni al volto ed ai denti per denunciare un presunto investimento stradale, circostanza poi riportata nel referto medico. 

Nelle indagini sono poi finiti anche episodi di violenza urbana. Sono due i pestaggi (uno contestato a Ferrante e Belvedere e l'altro al solo Ferrante) avvenuti nel Capoluogo con mazze e tirapugni. Uno per questioni sentimentali imponendo alla vittima di lasciare la fidanzata, l'altro per motivi legati al pagamento di 10 grammi di cocaina. 

Fatti per cui la Procura ha chiuso le indagini ed ora si prepara a chiedere il giudizio. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Gerardo Marrocco, Giuseppina Caporaso e Francesco Liguori. 

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