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Cronaca

Falsi incidenti: 39 rischiano il processo. Coinvolti medici ed avvocati

Referti nei pronto soccorso per le richieste di risarcimenti. Camici bianchi a libro paga della cricca dei simulatori di sinistri

Medici, avvocati, faccendieri e simulatori di falsi sinistri. Sono 39 le persone che rischiano il processo per truffa ai danni delle assicurazioni. Il gup Giovanni Mercone del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha fissato per l'inizio di settembre l'udienza preliminare.

Le accuse

L'inchiesta, coordinata dal pm Marina Mannu della Procura sammaritana, ha fatto luce su un'associazione a delinquere ritenuta responsabile di una serie di truffe alle assicurazioni col sistema dei falsi incidenti. Gli imputati sono di Caserta, Portico di Caserta, Macerata Campania, Sessa Aurunca, Curti, San Nicola la Strada, Casal di Principe, San Prisco, Santa Maria Capua Vetere, Castel Morrone, Mondragone, Marcianise, Napoli, Campobasso e Minturno. Le accuse vanno dal falso alla corruzione fino alla truffa in danno delle compagnie assicurative, con le condotte (su alcune è già calato il velo della prescrizione) che vanno dal 2005 al 2016.

Avvocati e medici al servizio del sistema

Tra i promotori dell'organizzazione figurano due avvocati che avrebbero poi patrocinato le richieste risarcitorie quando la pretesa non veniva definita in sede stragiudiziale. Al servizio del gruppo vi erano anche medici in servizio nei Pronto Soccorso e nei reparti di ortopedia e traumatologia degli ospedali della provincia (Maddaloni, Marcianise, Caserta) che, in cambio di denaro, redigevano falsi certificati medici attestanti traumi inesistenti rilevati come conseguenza di un incidente stradale (anch'esso inesistente).

Le parcelle per i falsi referti in Pronto Soccorso

La parcella per i camici bianchi infedeli, secondo quanto accertato dagli inquirenti, era di 160 euro per ogni certificato attestante false lesioni. Non solo. I danni biologici venivano "gonfiati" anche da altri professionisti come il caso dell'installazione da 2mila euro di una protesi dentaria in seguito ad un incidente mai avvenuto.

Le false testimonianze

A completare la rete c'erano poi i protagonisti dei falsi incidenti, legati da vincoli di parentela tra di loro. Secondo l'accusa - che ha monitorato i loro dialoghi anche in ambientale - avrebbero simulato incidenti. Quando non si riusciva ad ottenere il risarcimento in via stragiudiziale e si finiva dinanzi al giudice spuntavano anche altri complici pronti a fornire false testimonianze dinanzi all'autorità giudiziaria.

Ora si apre la fase preliminare del processo con gli imputati che rischiano il rinvio a giudizio. Nel collegio difensivo sono impegnati, fra gli altri, gli avvocati Giuseppe Stellato, Gianluca Di Matteo, Luigi Iannettone, Giovanni Piazza, Gerardo Marrocco, Mario Corsiero, Ignazio Maiorano, Natalino Giannotti, Carmela De Lucia, Nello Sgambato, Mauro Iodice, Nicola Leone, Salvatore Gionti, Franco Nardiello, Pasquale Monaco, Vincenzo Russo e Pasquale Acconcia.

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