rotate-mobile
Cronaca

False ricette per i rimborsi dall'Asl, le intercettazioni entrano nel processo

I giudici hanno dichiarato l'inutilizzabilità del materiale per il solo Piccirillo ammettendo per gli altri imputati

Intercettazioni non utilizzabili per Pasquale Piccirillo. Incarico al perito per trascrivere il materiale captato dagli inquirenti a carico di Pasquale Corvino, Leone Albalonga ed altri tre imputati coinvolti nell'indagine "Minerva" sulla truffa ai danni del sistema sanitario nazionale con i falsi certificati medici utilizzati per richiedere il rimborso da parte dei centri di analisi di cui era patron l'ex vicesindaco di Caserta. 

Il processo, dunque, può finalmente entrare nel vivo. Il collegio presieduto dal giudice Rosetta Stravino, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha accolto l'istanza di inutilizzabilità delle intercettazioni per il solo Pasquale Piccirillo di Recale, difeso dall'avvocato Giovanni Cantelli. Il materiale captato dagli investigatori dei Nas sarebbe stato autorizzato nell'ambito di un'altra inchiesta e quindi è stato stralciato dal processo in corso al Foro sammaritano. Ammesse, invece, le intercettazioni che riguardano gli altri, tra cui Corvino, difeso dall'avvocato Massimo Garofalo. I giudici hanno anche conferito incarico al perito che dovrà materialmente trascrivere il materiale probatorio. Il deposito è previsto per settembre. Dopo l'estate si torna in aula per il via al processo vero e proprio. 

Al centro dell'indagine quello che gli inquirenti hanno ribattezzato il "sistema Corvino", con medici compiacenti e funzionari Asl a libro paga per favorire i centri d'analisi riconducibili a Pasquale Corvino e truffare, attraverso rimborsi non dovuti, il Sistema Sanitario Nazionale. Sono oltre 200mila le ricette che sono finite all'attenzione dei Nas.

Secondo quanto emerso dalle indagini da una parte i ricettari - alcuni dei quali anche risultati rubati - venivano compilati presso i centri analisi di Corvino, dall'altro c'erano medici compiacenti che redigevano ricette per esami clinici e strumentali presso i centri Minerva - riconducibili a Corvino - per i quali veniva chiesto poi il rimborso. A quel punto le ricette venivano presentate all'Asl di Caserta dove entravano in gioco due funzionari, anche loro parte del sistema, che avrebbero ricevuto somme di denaro da Corvino ed i suoi sodali per evitare da un lato le lungaggini burocratiche e dall'altro omettendo di decurtare parte dei rimborsi, per i quali c'era stato il superamento dei tetti di spesa. Un sistema che funzionava al punto da essere utilizzato anche per favorire un altro centro medico, quello di Pasquale Piccirillo.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

False ricette per i rimborsi dall'Asl, le intercettazioni entrano nel processo

CasertaNews è in caricamento