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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Casal di Principe

False fatture per 8 milioni, imprenditore torna a casa

Il gip ha accolto l'istanza dei difensori sostituendo il carcere con i domiciliari

Torna a casa l'imprenditore Raffaele Diana, coinvolto nell'inchiesta sulle false fatture finalizzate al riciclaggio a Firenze di proventi provenienti dalla fazione Zagaria del clan dei Casalesi.

Lo ha deciso il gip del tribunale di Firenze che ha accolto l'istanza presentata dai difensori di Diana - gli avvocati Guido Diana e Sabato Graziano - disponendo la sostituzione della misura cautelare in carcere con quella meno afflittiva degli arresti domiciliari. 

Nelle scorse settimane, il tribunale del Riesame di Firenze aveva escluso l'aggravante camorristica dopo il rinvio dalla Corte di Cassazione che aveva accolto i ricorsi delle difese. In quella circostanza, però, i giudici del Riesame avevano confermato le esigenze cautelari. 

Secondo quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza, partendo dal flusso dei pagamenti relativi all’esecuzione dei lavori appaltati, sarebbe emerso un complesso sistema di false fatturazioni posto a copertura di cospicui e continui bonifici in uscita dalle aziende di costruzione e disposti a vantaggio di società "cartiere". Fatture per operazioni inesistenti, inerenti rapporti commerciali fittizi tra le società riconducibili all'organizzazione per un totale di 8.285.602,70 euro e le connesse attività di riciclaggio ed autoriciclaggio. Il processo a carico degli indagati dovrebbe iniziare agli inizi di dicembre con rito abbreviato condizionato. 

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