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Cronaca Villa Literno

Estorsioni dei Casalesi, le vittime: "Pagavamo 1500 euro al mese"

Il racconto ai giudici degli imprenditori durante il processo al ras Ucciero

Le vittime delle estorsioni continuano a parlare in aula. È iniziata la seconda trance di escussioni degli imprenditori perlopiù di Villa Literno taglieggiati dal neo cartello della camorra capeggiato da Vincenzo Ucciero e Oreste Reccia che mirava alla riconquista dei territori di Villa Literno, Aversa, San Cipriano d'Aversa, San Marcellino e Giugliano in Campania per conto degli 'amici di Casale'.

A dibattimento dinanzi ai giudici della Seconda Sezione in composizione Collegiale presieduta dal giudice Lucia Ferraro del Tribunale di Napoli Nord dei 14 indagati iniziali - per associazione a delinquere, estorsione aggravata dal metodo mafioso, detenzione e porto abusivo di armi - è finito solo Vincenzo Ucciero (gli altri indagati procederanno con rito abbreviato). Nel corso dell'udienza sono state ascoltate altre vittime del neo cartello criminale che hanno confermato la ricostruzione dell'Antimafia partenopea.

Vincenzo Ucciero - difeso dagli avvocati Marco Ucciero e Antonio Abet - ha chiarito alcune dinamiche con altri computati. Agli imprenditori taglieggiati - uno dei quali costituitosi parte civile con l'avvocato Mario Griffo -veniva chiesto un rateizzo mensile che andava dai 1000 ai 1500 euro. Il gruppo non disdegnava la minaccia a mano armata o i pestaggi verso gli esercenti commerciali ed imprenditori. Le estorsioni erano quindi assicurate con l'uso delle armi spesso detenute clandestinamente a casa di alcuni componenti del gruppo criminale.

Secondo i magistrati della DDA Maurizio Giordano, Graziella Arlomede, Francesco Raffaele ciascuno forniva il proprio ruolo nel meccanismo mafioso con il solo scopo di agevolare gli esponenti della vecchia guardia del clan dei Casalesi al fine di perpetrare l'egemonia sui territori che un tempo erano di Schiavone, Iovine, Zagaria, Bidognetti. Si torna in aula nel mese di marzo per le escussioni di ulteriori imprenditori taglieggiati.

Nella seconda metà di marzo è in programma il processo con rito abbreviato a carico di Oreste Reccia, Antonio Ucciero, Raffaele Granata, Mariano Vitolo, Giuseppe Muto, Vincenzo Arrichiello, Luigi Annibale, Remigio Testa, Marco Testa, Luciano Carpiniello, Emilio Mazzarella, Gianluca Alemanno, Giuseppe Diana. Gli imputati in abbreviato sono difesi dagli avvocati Carlo De Stavola, Elisabetta Carfora, Paolo Caterino.

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