Estorsione a pizzerie e ristoranti per "conto del clan": scatta la condanna
E' accusato di aver chiesto dei soldi in nome dei Casalesi
Condannato Gaetano Buonpane di Aversa per una estorsione con aggravante mafiosa. In primo grado aveva incassato 5 anni di reclusione (la Procura ne aveva chiesto 10) ma la Corte di Appello lo ha ritenuto anche colpevole di un'altra estorsione a carico di un imprenditore di Aversa che ha spinto il giudice ad aumentare la pena di ulteriori 6 mesi. L'imputato è assistito dagli avvocati Giovanni Cantelli e Pasquale Davide De Marco.
Buonpane è finito in una indagine dei carabinieri di Aversa (10 provvedimenti emessi dal gip) che era tesa a smantellare una presunta rete di estorsioni ai danni di esercizi commerciali di Aversa e dell'agro aversano. Avrebbero spillato dei soldi avvalendosi della forza di intimidazione derivante dalla vicinanza alle diverse fazioni del clan dei Casalesi. Tra le vittime alcune pizzerie e ristoranti tra Aversa, Lusciano e Parete, che avrebbero ricevuto la richiesta di pizzo in modalità di offerta di un caffe ai carcerati, un'azienda che realizza infissi a Lusciano, oltre ad una ditta di trasporti ed una società edile di San Marcellino.