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Cronaca Casal di Principe

Dalle truffe all'Inps alle estorsioni del clan: la carriera di 'Pissinchino' raccontata dai pentiti

Vargas ai giudici: "Massaro era a disposizione dei Casalesi. Ha investito proventi illeciti in sala slot ed impresa edile". Fissati gli interrogatori

Non solo le estorsioni. Salvatore Massaro, alias Pissinchino, ha creato una fortuna sulle truffe all'Inps reinvestendo i propri capitali illeciti in attività legali, tra cui un'impresa edile e un centro scommesse.

Lo ha riferito agli inquirenti il collaboratore di giustizia Roberto Vargas raccontando dei legami con il clan di Massaro. "Si è arricchito con gli imbrogli nel campo delle assicurazioni, previdenziali in particolare ai danni dell'Inps, facendo risultare assunzioni e trattenendo il 50% della disoccupazione di ogni lavoratore - ha detto Vargas - Sono a conoscenza di tali circostanze poiché riferitemi da Giuseppe Setola".

E sui suoi rapporti con il clan dei Casalesi Vargas aggiunge: "Era disponibile verso i componenti del clan dei Casalesi, lui non avrebbe preteso alcuna cifra poiché il clan era da lui privilegiato, ovvero era a nostra disposizione, così come riferitomi da Giuseppe Setola", che abitava a Casal di Principe nelle vicinanze della casa di Massaro.

Intanto lunedì cominceranno dinanzi al gip Giovanni De Angelis del tribunale di Napoli gli interrogatori di garanzia dei 4 esattori del clan arrestati giovedì scorso: Vincenzo De Luca, Salvatore Massaro, Paolo Piccirillo e Giovanni Della Corte. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Mirella Baldascino, Raffaele Mascia, Alessandro Diana e Ferdinando Letizia.

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