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Cronaca

CAMORRA Condannata la moglie del boss ed il complice

Sono accusati di aver imposto il pizzo ai commercianti per conto del clan Belforte

Pizzo per i Belforte a Caserta. Era questa l'accusa per la quale la Corte d'Appello di Napoli ha condannato Francesco Alberto Spaziante e Maria Piccirillo, moglie del referente dei Mazzacane sul capoluogo Giovanni Capone.

Il collegio presieduto dal giudice Eugenia Del Balzo ha rideterminato le pene comminate in primo grado infliggendo a Spaziante la pena di 8 anni e 3 mesi di reclusione, in continuazione con un'altra sentenza irrevocabile emessa dal gup di Napoli nel 2014 (in primo grado aveva ricevuto 4 anni); 5 anni e 4 mesi a Maria Piccirillo (in primo grado aveva avuto 5 anni e 8 mesi). Nel collegio difensivo sono stati impegnati gli avvocati Nello Sgambato, Massimo Caivano e Domenico Ferraro.

Secondo la ricostruzione della Dda la Piccirillo si avvaleva della collaborazione di Spaziante, fedelissimo del marito per recarsi dai commercianti casertani a chiedere il pizzo. Soldi che servivano a far fronte “alle spese legali del marito”. Numerosi i commercianti del capoluogo costretti a pagare dai 100 ai 500 euro, ma nessuno ha denunciato autonomamente gli emissari del clan; le denunce e la collaborazione sono arrivate solo quando i carabinieri, che già avevano avviato le indagini sulla base della propria attività di controllo del territorio, hanno cercato i riscontri agli elementi raccolti. Tra i negozi visitati anche una famosa enoteca del capoluogo.

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