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Cronaca Sessa Aurunca

Estorsione telefonica al bar, il ras dei Muzzoni resta in cella

La Cassazione conferma il provvedimento del Riesame: "Don Gaetano era Di Lorenzo"

I giudici non hanno dubbi: fu Gaetano Di Lorenzo. La Corte di Cassazione ha confermato la custodia cautelare in carcere per il ras dei Muzzoni di Sessa Aurunca per un'estorsione telefonica ai danni del titolare di un bar. 

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti la vittima venne avvicinata da un altro soggetto che gli riferì appunto di agire per conto del clan dei Muzzoni. Per essere più convincente gli passò al telefono 'Don Gaetano' che avanzò la richiesta estorsiva minacciandolo: "Se non paghi vengo al bar e ti ammazzo". Ed a nulla è servito il ricorso presentato dal legale di Di Lorenzo sull'identificazione dalla sola voce del ras. 

Per i giudici, che hanno confermato la decisione del Riesame, quel 'don Gaetano' altri non poteva essere che appunto Di Lorenzo che già in altre circostanze aveva utilizzato la medesima modalità "per formulare richieste estorsive", si legge nel provvedimento della Suprema Corte. Il ricorso è stato così dichiarato inammissibile. 

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