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Cronaca Casal di Principe

L'estorsione dei 'cani sciolti' dei Casalesi: "Se non ci dai i soldi ti sparo in testa"

Il racconto della vittima agli inquirenti fa arrestare De Luca ed i suoi scagnozzi: 30000 euro o la Jeep per mettersi a posto

"Ricordati che io un proiettile per te non lo pago neanche un euro. Se non ci dai i soldi ti sparo in testa". Questa la minaccia di Vincenzo De Luca, alias 'o Nero, nei confronti di un imprenditore edile al quale venne chiesta una tangente da 30mila euro per i carcerati. Per lui ed i suoi complici, i cognati Salvatore Massaro, alias pissichino, e Paolo Piccirillo, entrambi di Casal di Principe rispettivamente di 69 e 57 anni sono scattate le manette ai polsi. 

E' stata una fonte confidenziale a far scattare le indagini dei carabinieri. Secondo l'informatore il clan dei Casalesi aveva ripreso le sue attività illecite, in particolare nel settore delle estorsioni, attraverso la cosiddetta fazione dei 'cani sciolti', così la definiscono i collaboratori di giustizia, tra i cui capi c'è proprio Vincenzo De Luca. I militari riescono ad individuare la vittima e si recano presso l'attività. Vengono acquisiti i filmati della videosorveglianza che mostrano il colloquio tra la vittima e De Luca e Piccirillo. Le dichiarazioni dell'imprenditore trasformano quel sospetto, quella segnalazione di una rigenerazione del clan, in prova.

Linguacce dall'auto dei carabinieri all'uscita dalla caserma

Secondo quanto ricostruito, giorni prima la vittima era stata avvicinata da Piccirillo e De Luca. "De Luca mi disse che aveva saputo da un comune conoscente, Salvatore Massaro, che i miei affari andavano molto bene". A quel punto gli chiesero di seguirli perché "Massaro mi voleva parlare per farmi una proposta". L'imprenditore li seguì verso casa di De Luca. Una volta all'interno gli venne fatta la richiesta estorsiva. Fu Massaro a riferire che destinava una parte dei suoi introiti ai carcerati e "perciò secondo lui anche io dovevo contribuire dando 25/30000 euro". Alle perplessità della vittima cominciarono le minacce: "se non ci dai i soldi ti sparo in testa", disse 'o nero. Piccirillo in tale contesto consigliò all'imprenditore di pagare: "E' pericoloso, appartiene ai Marcianisani". 

Dopo qualche giorno gli esattori del clan tornarono alla carica recandosi presso l'impresa edile. L'imprenditore cercò di prendere tempo ed a quel punto De Luca propose: "Dacci quest'auto che ce lo vediamo noi, indicando la Jeep Renegade che io utilizzo". Al rifiuto De Luca si avvicinò e con aria minacciosa disse all'imprenditore "a te t'impicco". 

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