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Cronaca Maddaloni

Indagine della Dda, a rischio anche l’insediamento del Consiglio

Bloccato completamente il lavoro della commissione elettorale

Sono ore molto tese quelle che si stanno vivendo a Maddaloni dove, questa mattina, la Squadra Mobile di Caserta ha provveduto a sequestrare, su delega della Direzione distrettuale antimafia, tutta la documentazione relativa alle ultime elezioni amministrative che si sono svolte il 10 giugno e che hanno visto la vittoria di Andrea De Filippo, col 60% delle preferenze.

L’irruzione degli inquirenti, che vogliono far luce su una ipotesi di scambio elettorale aggravata dall’ombra dei clan, ha di fatto bloccato anche il lavoro della commissione elettorale che si è ritrovata senza la documentazione per continuare il lavoro di riconteggio e verifica dei voti ufficializzati dai presidenti di seggio e le corrispondenze nelle urne.

Il magistrato Luigi Landolfi sta indagando per il reato di voto di scambio politico-mafioso a carico di una candidata al consiglio comunale, sorella di un boss della camorra maddalonese, recentemente condannato all'ergastolo per omicidio. La donna, in passato consigliere comunale, si presentava in una lista civica a sostegno del sindaco Andrea De Filippo (vincitore il 10 giugno con il 59,7% dei consensi) e non è stata eletta, ma la Dda ipotizza che il voto possa essere stato comunque condizionato a suo favore dalla camorra. 

Il lavoro della commissione è di fatto bloccato “a tempo indefinito” e questo mette a rischio anche il possibile insediamento del nuovo consiglio comunale che doveva essere proclamato dopo il riconteggio dei voti. Una notizia che, naturalmente, non farà piacere al neo sindaco Andrea De Filippo e che rischia di aprire scenari inquietanti sulla nuova amministrazione comunale.

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