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Cronaca

Elezioni provinciali, Peluso pronto al ricorso

Il consigliere comunale casertano: "Consiglio da annullare, Federico non poteva votare"

Il consigliere comunale Roberto Peluso, del gruppo Insieme, pronto a presentare un ricorso al Tar della Campania contro il risultato delle elezioni provinciali, alle quali era candidato con la lista "Democratici e Riformisti", facente capo al consigliere regionale Gennaro Oliviero, il cui responso lo ha visto fuori dal consesso di Corso Trieste.

"Subito dopo il risultato delle urne - spiega Peluso - ho immediatamente dato mandato ad un legale per verificare i presupposti per presentare un ricorso. Si tratta di un'azione legale da valutare in quanto non esistono, ad oggi, orientamenti giurisprudenziali in merito". Peluso, che con 1478 preferenze è arrivato quarto nella sua lista (che ha visto l'elezione di Pino Moretta e Carlo Russo), ribadisce come "la costituzione dell'assemblea, però, non è regolare". Il motivo? "Al momento del voto in Provincia il consigliere comunale di Caserta Camillo Federico non era in carica e quindi non poteva esprimere una preferenza".

Il consigliere Federico, infatti, è subentrato nell'assise di Palazzo Castropignano solo in seguito alla surroga della consigliera Dora Esposito, approvata da appena 10 consiglieri comunali. Numero inferiore a quello legale per la validità della seduta (fissato a 10,66 in seconda convocazione e quindi per arrotondamento 11).

"Nulla contro il collega Federico - sostiene Peluso - Non ci saranno problemi per una surroga successiva ma quel che appare certo è che non poteva votare e quindi le elezioni per i consiglieri provinciali sono da ritenersi nulle". Il consigliere di "Insieme" dovrà presentare ricorso entro trenta giorni dalla proclamazione degli eletti, quindi nel giro di una decina di giorni da oggi.

Poi Peluso si scaglia contro il segretario generale del Comune di Caserta Luigi Martino. "Sulla questione del numero legale del Consiglio Comunale il segretario ha commesso un grave errore. Ci ha fatto votare per due volte (la surroga ed il consuntivo ndr) atti nel corso di un Consiglio non regolarmente costituito".

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