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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Arrestato il patron di Ecocar, 'sospeso' anche il cugino

La società era stata già commissariata per l'interdittiva antimafia. Oggi l'operazione della Dia che lo ha portato in manette

​Un altro terremoto giudiziario sulla Ecocar, la società che gestisce la raccolta rifiuti a Caserta e Marcianise e che nei mesi scorsi era stata già raggiunta da un’interdittiva antimafia. La Dia di Catania questa mattina ha infatti arrestato il patron Antonio Deodati, imprenditori romano, già socio fino al 2 marzo 2017 della Eco.Car.srl affidataria con Senesi spa del servizio di raccolta, spazzamento, trasporto e smaltimento dei rifiuti del Comune di Catania, dal 16 maggio 2017 e vicepresidente del consorzio Seneco.

LE INTERCETTAZIONI CHOC

Con lui è rimasto coinvolto nell’inchiesta siciliana anche il cugino Francesco, che era l’amministratore unico della EcoCar, che è stato raggiunto dal provvedimento di per 12 mesi, dall’esercizio di uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, nello specifico, l’ufficio di amministratore, sindaco, liquidatore, direttore generale e dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, nonché ogni altro ufficio con potere di rappresentanza della persona giuridica o dell’imprenditore”. Ai Deodati (colpiti da provvedimenti cautelari insieme ad altre 4 persone) vengono contestati i reati di turbata libertà degli incanti e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio".

Le proroghe da 100mila euro al giorno

Al centro dell'inchiesta lo "svolgimento irregolare della procedura ad evidenza pubblica indetta dal comune di Catania ed avente ad oggetto, nello specifico l’affidamento - per l’anno 2017 - del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani differenziati e indifferenziati e altri servizi di igiene pubblica”. Dalle investigazioni svolte, infatti, è emerso come, a scadenza del precedente servizio, più volte prorogato per un totale di cinque anni e svolto dal Rti Ipi srl – Oikos Spa (che presentavano ricorso al Tar per l’annullamento degli atti deliberativi, giudicandoli economicamente non convenienti) il Comune indiceva una gara ad evidenza pubblica riguardante il servizio esteso, per un periodo di 84 mesi, all’intero territorio comunale con un impegno di spesa di euro 351.171.561,26 (pari ad  euro 50.167.365,89 annui), che - pubblicata sulla Gazzetta ufficiale il 18 novembre 2016 con termine fissato all’l’11  novembre 2017 per la presentazione delle offerte - andava, tuttavia, deserta. Quindi, in seguito al pronunciamento del Tar sul ricorso citato, avviava l’iter procedurale per lo svolgimento di una gara "ponte", avente ad oggetto, cioè, l’affidamento temporaneo (106 giorni) del servizio di raccolta, spazzamento, trasporto e smaltimento dei rifiuti esteso a circa il 75% del territorio comunale, con termine di scadenza per la presentazione delle offerte fissato inizialmente per il 29 dicembre 2016 e, poi, prorogato al 9 gennaio 2017. Tale gara si concludeva con l’aggiudicazione all’unico offerente, il Rti Senesi Sspa – Ecocar srl.

LE PERSONE COINVOLTE NELL'INCHIESTA

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