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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Duplice omicidio di camorra: 4 ergastoli ed altre 6 condanne

I giudici hanno inflitto 20 anni a Cicciariello Schiavone e Virgilio. Pene tra i 10 e i 12 anni per i collaboratori di giustizia

Ergastolo per Michele Zagaria, Pasquale Spierto, Enrico Martinelli e Giuseppe Caterino; 20 anni di reclusione per Claudio Giuseppe Virgilio e Francesco Cicciariello Schiavone; 12 anni di reclusione per Antonio Iovine e Bruno Lanza; 10 anni per Giuseppe Misso e Nicola Panaro. E' stata questa la sentenza pronunciata dal giudice Marcello De Chiara del tribunale di Napoli al termine del processo celebrato con rito abbreviato nei confronti dei capi e degli affiliati al clan dei Casalesi ritenuti responsabili del duplice omicidio di Sebastiano Caterino e Umberto De Falco (nipote del primo) avvenuto il 31 ottobre 2003 in via dei Romani a Santa Maria Capua Vetere. 

Coinvolti nella vicenda anche Corrado De Luca e la famiglia Moronese (Sandro, Agostino e Raffaelina Nespoli) che hanno proceduto con rito ordinario. Per loro l'udienza è fissata a fine gennaio. I sostituti procuratori della Dda Simona Belluccio e Maurizio Giordano avevano richiesto l'ergastolo per Michele “Capastorta” Zagaria, Francesco Cicciariello Schiavone, Enrico Martinelli, Giuseppe Caterino, Claudio Giuseppe Virgilio. Dodici anni di reclusione sono stati invocati, invece, per i collaboratori di giustizia Antonio Iovine 'o ninn', Nicola Panaro, Bruno Lanza, Giuseppe Misso.

Secondo quanto ricostruito dalla Dda verso le 11.40 del 31 ottobre del 2003 vennero crivellati con 50 colpi di arma da fuoco Sebastiano Caterino e suo nipote Umberto De Falco in via dei Romani a Santa Maria Capua Vetere a bordo di una Volkswagen Golf GTI condotta da Caterino.La marcia della vettura con a bordo le vittime venne sbarrata da una Alfa Romeo 116 condotta da Enrico Martinelli.Ciò favorì il sopraggiungere di una seconda Alfa Romeo con a bordo il commando omicida che avrebbe esploso all'indirizzo delle vittime 50 colpi di arma da fuoco - 37 proiettili calibro 5, 56 e 13 calibro 12. Per Sebastiano Caterino non ci fu scampo: morì crivellato di colpi. Umberto De Falco rimase gravemente ferito per poi morire qualche ora dopo l'agguato in ospedale.

Il movente dell'azione delittuosa venne individuato dalla Dda nel fatto che Caterino dopo 10 anni reclusione avvalendosi di un gruppo autonomo di cui faceva parte il nipote Umberto De Falco avrebbe iniziato a gestire il traffico di sostanze stupefacenti ed il racket delle estorsioni nel territorio di Santa Maria Capua Vetere la cui egemonia era di Cicciariello. Ciò provocò l'ira della cupola casalese (Zagaria,Iovine,Caterino, Schiavone) che decretò la condanna a morte per Sebastiano Caterino. Ognuno degli imputati nell'efferato disegno criminoso contribuí alla realizzazione dell'efferato duplice omicidio di camorra.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Carlo De Stavola, Emilio Martino, Pasquale Diana, Luigia Martino, Angelo Raucci, Paolo Di Furia, Antonio Di Micco, Giuseppe Tessitore, Raffaele Mascia, Paolo Raimondo, Giuseppe Stellato e Domenico Della Gatta.

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