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Cronaca Marcianise

Il fratello del ras ucciso fornitore della cocaina per le donne dello spaccio

Castaldo 'o Farano finito in carcere nell'inchiesta sulla droga delle Russo

C'è un prima e un dopo nell'inchiesta sullo spaccio di droga nel comprensorio tra Marcianise e Capodrise per cui sono state arrestate 10 persone, molte delle quali della famiglia Russo/Cozzolino. 

I contatti in carcere

Il prima è rappresentato dal contatto a Spoleto per rifornirsi di cocaina. Secondo la ricostruzione degli inquirenti - che hanno avviato le indagini sulla scorta delle dichiarazioni di un detenuto - ci sarebbero stati contatti iniziati proprio in carcere tra Raffaele Russo, 30enne detenuto a Spoleto, e un altro detenuto di origini albanesi (indagato a piede libero). Dal carcere i contatti sarebbero passati all'esterno tra i familiari di Russo, il padre Antonio detto 'o napulitan (deceduto) e la madre Lucia Cozzolino (arrestata ieri), e la sorella del detenuto albanese. Così i colloqui in carcere diventavano l'occasione anche per rifornirsi di droga da spacciare a Marcianise. 

La piazza di spaccio in mano alle donne

Tutto cambia nell'agosto 2021 quando il capofamiglia Antonio Russo 'o napulitan va in coma per un infarto (morirà nei mesi successivi). A prendere le redini dello spaccio sono sua moglie Lucia Cozzolino e le sue tre figlie: Anna, Tonia ed Emanuela Russo. Con il cambio di gestione della piazza di spaccio, diventata tutta al femminile, cambia anche il canale di approvvigionamento dello stupefacente. I contatti con i canali albanesi in Umbria - mai riscontrati a pieno come conferma lo stesso gip Rosaria Dello Stritto - vengono rimpiazzati con quelli locali, a Caivano. 

Cocaina comprata dal fratello del ras ucciso

Per i pm di Santa Maria Capua Vetere, infatti, lo stupefacente - in particolare la cocaina - sarebbe stato procurato da Francesco Castaldo, 61 anni detto 'o Farano, anche lui finito in carcere. Un nome che non è nuovo alle cronache. Suo fratello Pasquale Castaldo, infatti, fu ucciso nella guerra di camorra nel 2003. Era il 16 settembre quando un commando composto da almeno 3 persone fece irruzione in un bar di Caivano uccidendo con fucili mitragliatori Castaldo. 

Infine, a fare da tramite tra Castaldo e le ladies dello spaccio marcianisano sarebbe stata Rosa Esposito, 51 anni residente anche lei a Marcianise e finita agli arresti domiciliari. Esposito per conto del "Farano" si sarebbe recata in più occasioni da Lucia Cozzolino per prelevare i soldi della droga.

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