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Cronaca Alife

Spaccio di droga in stile "Gomorra", processo per 9 alle battute finali

Volgono al termine le arringhe dei difensori. Il pm ha chiesto oltre un secolo di carcere per i Fargnoli

Al via le discussioni dei difensori per l'inchiesta sulle piazze di spaccio nelle palazzine popolari di Alife gestite dai Fargnoli. 

Stamattina dinanzi al gup Di Palma del tribunale di Napoli si è assistito alle arringhe degli avvocati Angelo Raucci, per Robert Junior Fargnoli, e dell'avvocato Basile per Raffaele Riccardo, di Frignano. Successivamente il processo è stato alma metà di febbraio per il prosieguo delle discussioni. Alla base dello slittamento l'eccezione dell'avvocato Giuseppe De Lucia sulla non leggibilità dei formati digitali delle intercettazioni telefoniche ed ambientali. La sentenza è prevista per marzo. 

Nel corso della sua requisitoria il pm aveva invocato oltre un secolo di carcere per i 9 imputati a processo con rito abbreviato. Il pm ha chiesto: 18 anni ciascuno per Robert Fargnoli e sua moglie Maria Assunta Di Chello; 12 anni a testa per Robert Junior Fargnoli, Maurizio Nardelli, Cristian Nardelli e Raffaele Riccardo, quest'ultimo di Frignano, ritenuto essere il canale di rifornimento della droga. Otto anni sono stati chiesto per Giuseppina Teti mentre 7 anni e 4 mesi è stata la richiesta per Filomena Marcello e Loredanda Lombardi.

L'indagine aveva permesso di smantellare una piazza di spaccio ad Alife, presso la palazzina delle case popolari occupata dai Fragnoli, con tanto di telecamere in pieno stile "Gomorra". Qui Robert Fargnoli, che si era ribattezzato "Genny Savastano", e sua moglie Di Chello continuavano a svolgere traffici di sostanze stupefacenti seppur sottoposti al regime degli arresti domiciliari per precedenti delitti specifici, era sempre garantita la presenza di uno dei componenti della famiglia che poteva soddisfare le notevoli richieste di stupefacenti avanzate dagli acquirenti, i quali solitamente risultavano essere già noti tossicodipendenti. Nella medesima abitazione veniva anche effettuata la preparazione del crack, mediante un processo di lavorazione della cocaina.

Ad occuparsi dello spaccio al dettaglio, invece, Maurizio Nardelli, Robert Junior Fargnoli, Cristian Nardelli, Loredana Lombardi, Giuseppina Teti, Filomena Marcello e due minorenni, tutti incaricati di ricevere le direttive dai dirigenti della struttura, di occuparsi del trasporto delle sostanze stupefacenti e di procedere alle cessioni al dettaglio.
 

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