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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Castel Volturno

Blitz nella 'connection-house': sequestrati 4 kg di marjiuana

In manette 4 persone. La droga trasportata in treno

Il Giudice per le indagini preliminari, accogliendo pienamente le risultanze investigative emerse nell'ambito di una articolata attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (investigazioni delegate ai Carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone) ha emesso quattro ordinanze applicative di misure cautelari custodiali nei confronti dei seguenti cittadini extracomunitari, tutti di origini nigeriane: Ansime Oke, 38 anni; Beauty Efe, 31 anni;  Augustine Oshanor, 21 anni; Brighi Igaluyi, 47 anni. 

Gli indagati erano destinatari di un provvedimento di fermo del Pubblico Ministero per i delitti di illecita cessione di sostanze di  marijuana, fatti consumati nel comune di Castel Volturno e nelle province di Napoli e Salerno. L'attività di indagine è originata da un intervento della locale Stazione Carabinieri a seguito di una rapina con sequestro di persona, commessa da Austine Oke in danno di un connazionale. A seguito di tale episodio, i Carabinieri iniziavano dal mese di ottobre del 2018 un'attività info-investigativa, con frequenti servizi di osservazione, in località destra Volturno, area particolarmente degradata del comune, con particolare attenzione alla via Fiume Panare e via Largo Fusaro, strade ove dimoravano gli indagati. 

Le prime risultanze permettevano di acclarare che, principalmente alla prima via, era stata organizzata un'intensa attività di vendita al dettaglio di stupefacente da parte di Oke e della compagna Efe, i quali, tramite contatti telefonici e la collaborazione del complice Ifaluyi, provvedevano direttamente presso il proprio domicilio alla cessione della sostanza fornitagli da Oshanor. 

L'abitazione fatiscente era stata adibita a "connection-house" (casa di incontro), ove, i cittadini di origine africana, potevano ritrovarsi consumando alcolici o droga. Gli ulteriori sviluppi dell'attività permettevano di ricostruire la filiera dello stupefacente, approvvigionato alle porte di Roma e trasportato sui treni grazie al ricorso di "corrieri". Parte della droga, una volta giunta nel comune del litorale domitio, veniva frazionata e portata a Napoli e Salerno oppure ceduta e/o consumato in loco. 

Veniva inoltre disposto, con provvedimento del Procura, il sequestro preventivo d'urgenza di due abitazioni, teatro dell'attività di spaccio contestata agli indagati, immobili stabilmente utilizzati per consumare i delitti, anche attraverso molteplici accorgimenti e cautele volti a celare le attività criminose poste in essere al loro interno e di scongiurare i controlli da parte delle forze di polizia. Nel corso dell'attività di indagine venivano sequestrate consistenti quantitativi di marijuana per un totale di quasi quattro chili.

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